Avremo Tutti Bisogno Di Montagnaterapia

Avremo tutti bisogno di montagnaterapia

(Dr. Marco Battain – Commissione Centrale Medica del Club Alpino Italiano)

La pandemia di CoViD19 nel lockdown di primavera ha generato o aggravato sia nei soggetti sani e sia nelle persone che partecipano ai progetti di montagnaterapia un vario mix di disturbi d’ansia, del sonno, dell’umore, ossessioni, fobie fino a quello post traumatico da stress.

La coesione sociale generata di proposito nella montagnaterapia e la sua continuazione per via telematica anche nei momenti di isolamento fisico obbligato ci aveva aiutato a non disperdere completamente i benefici del lavoro già compiuto.

Alla fine del lockdown era stato forte il desiderio di riprendere a frequentare la montagna anche per i gruppi di montagnaterapia, sia pure su percorsi più vicini, più facili, più brevi di quanto fatto in precedenza: il rivedersi, il raccontarsi, il riprendere le pur piccole cose che ci accomunano hanno rinsaldato sia i legami già forti sia quelli ancora appena imbastiti.

In questi giorni di risalita della curva epidemica, si sta sgretolando la fallace impressione di avere scampato il contagio e le sue conseguenze, con una nuova repentina ricaduta nella sindrome con ansia, agitazione, irritabilità, rassegnazione.

Il fenomeno interessa tanto i partecipanti ai gruppi di montagnaterapia quanto, ora soprattutto, coloro che non avevano aderito serenamente alle misure di contenimento del contagio e che adesso, con irritazione, rabbia, frustrazione vorrebbero rifiutare a priori e in blocco ogni ulteriore restrizione.

In alcune Sezioni che hanno da poco riaperto le attività sociali, il rispetto delle sacrosante raccomandazioni degli Organi Centrali e dei Consigli Direttivi viene adottato come contrappeso alla smania di ripartire nella intuizione ormai consolidata del potere benefico della montagna, capace di manifestarsi anche in una prudente, serena misurata frequentazione di essa.

E ciò potrà avvenire in piccoli gruppi, nel rispetto degli altri, consci del piacere della compagnia e del suo effetto risocializzante, proprio come già appunto avviene da tempo ormai nella classica montagnaterapia.

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