One Health

ONE-HEALTH

Cosa significa – Perché se ne parla

(Dr. Carla D’Angelo – Commissione Centrale Medica del Club Alpino Italiano)

One Health: letteralmente una salute. Il concetto di One Health riconosce la stretta interconnessione tra la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Non è un paradigma nuovo perché è da tempo conosciuto sia a livello nazionale che globale, ma è diventato sempre più rilevante per le crescenti evidenze scientifiche sulle interazioni esistenti nella salute di tutto l’ecosistema.

La visione olistica One Health, introdotta in questi termini oltre dieci anni fa, ha origini antiche. Dalla fine del ‘700 sono note le relazioni tra i processi di malattia degli animali e degli esseri umani e nell’800 Virchow (patologo tedesco, 1821-1902) conia il termine “zoonosi” per indicare una malattia infettiva che si trasmette tra esseri umani e animali. Le due medicine, umana e animale, rimangono comunque separate fino al XX secolo.

Dopo l’introduzione dei principi di salute pubblica veterinaria nella metà del secolo scorso, crescono le spinte a unificare le conoscenze della medicina umana e veterinaria per la gestione delle zoonosi e con il nuovo secolo si inizia a parlare di One Medicine e di One World-One Health. La paura globale dell’epidemia dell’influenza aviaria (H5N1) del 2003 spinge l’American Medical Association a raccomandare un approccio One Health per le risposte ai focolai di malattie globali nel 2007.

In seguito alla collaborazione di FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), OIE (Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) e WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) con UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) e UNSIC (Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori) per lo sviluppo di una strategia di risposta al rischio in continua evoluzione di malattie emergenti e riemergenti, la One Health diventa un approccio raccomandato e una realtà politica.

Nel 2010 con la dichiarazione di HANOI (Vietnam) in occasione della Conferenza Ministeriale Internazionale sull’epidemia animale dell’influenza aviaria la FAO, la OIE e l’OMS pubblicano il Concetto Tripartito. Nel 2011 a Melbourne (Australia) si svolge il primo Congresso Internazionale sull’approccio One Health e in Africa si tiene la prima Conferenza Internazionale. Ad alto livello tecnico si discute per affrontare i rischi sanitari sulla base delle interconnessioni Ecosistema-Uomo-Animale e si crea una volontà politica per il movimento One Health. Dal 2017 nel sito web dell’OMS è presente una pagina per One Health che evidenzia importanti aree tematiche.

Le interazioni tra gli esseri umani, gli animali e l’ambiente costituiscono sempre più causa di diffusione delle malattie, soprattutto infettive; in particolare la crescita esponenziale delle popolazioni umane e animali, la rapida urbanizzazione il cambiamenti nei sistemi di produzione e allevamento, lo stretto contatto tra il bestiame e la fauna selvatica, la deforestazione, i cambiamenti negli ecosistemi e la globalizzazione del commercio degli animali e dei prodotti da esso derivati.

Secondo il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) circa il 75% delle malattie infettive emergenti che interessano gli esseri umani sono di origine animale e circa il 60% di tutti i patogeni che colpiscono l’uomo sono zoonotici. Tutto questo determina non solo danni diretti alla salute dell’uomo ma provoca danni al bestiame, causa danni economici e rallenta lo sviluppo dei Paesi.

Per prevenire il passaggio delle malattie da un sistema all’altro sono necessari apparati di sorveglianza efficaci che tengano conto dell’epidemiologia della malattia, della situazione ecologica circostante, dei sistemi di produzione coinvolti, delle informazioni storiche. Inoltre, nel contesto globalizzato occorrono la cooperazione e lo scambio delle conoscenze tra Paesi.

In Italia il nuovo Piano Nazionale delle Prevenzione (PNP) 2020-2025 “rafforza una visione che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente (One Health)….. L’approccio One Health consente di affrontare la questione trasversale della biodiversità e della salute umana, così come il contrasto efficace all’antimicrobico-resistenza, problema crescente di dimensioni globali, o come il contrasto all’emergenza di epidemie e pandemie che trovano origine nelle manomissioni e degrado degli ecosistemi con conseguenti trasferimenti di patogeni (spillover) dalla fauna selvatica a quella domestica, con successiva trasmissione all’uomo.”

Anche tra gli interventi previsti nel PNRR in corso di stesura vi è quello di “definire un nuovo assetto istituzionale di prevenzione Salute-Ambiente-Clima, secondo l’approccio One-Health”.

Oltre alla collaborazione delle diverse discipline e del coinvolgimento delle istituzioni è importante che tutti gli individui sviluppino la consapevolezza delle interconnessioni che vi sono nell’ecosistema perché ognuno può avere un ruolo per contribuire a determinare la sua salute secondo l’approccio One Health. È necessaria non solo la partecipazione di medici e veterinari ma anche di tutti gli operatori ambientali e del settore faunistico così come di sociologi, architetti, decisori istituzionali ed esperti dello sviluppo sostenibile. Sono fondamentali gli sforzi educativi comuni, le iniziative di comunicazione congiunta, lo sviluppo della ricerca e del controllo. Nella visione One Health la salute va perseguita considerando che l’ecosistema (l’insieme degli organismi viventi e della materia non vivente) non ha barriere al suo interno e la salute/malattia dei suoi componenti è il risultato delle inevitabili interconnessioni positive o negative.

Articoli Correlati