Un Saluto E Un Auspicio

A novembre si sono chiusi i miei sei anni di mandato (la somma di due mandati di tre anni ciascuno) come presidente della CRTAM Campania, sei lunghi e intensi anni, non privi di difficoltà e non privi di esperienze costruttive che mi hanno fatto crescere umanamente e culturalmente. Il mio ambientalismo nasce da lontano e il CAI mi ha dato spazio e mezzi per portarlo avanti in un contesto ampio e ben radicato sul territorio, ed ho fatto tutto il mio meglio per diffondere i principi della tutela ambientale e del sodalizio di cui faccio parte; lascio pertanto agli altri giudicare il mio operato quale presidente dell’organo tecnico in questione.

Detto ciò mi preme comunque sottolineare quanto i nostri territori, e lo stesso CAI, siano ancora molto, talvolta troppo, lontani dall’affrontare con coerenza suddette tematiche, di per sé assai complesse per chiunque e per qualunque associazione volesse seriamente occuparsi di questioni ambientali ma, e questo è il mio più grande rammarico, purtroppo, fare Tutela dell’Ambiente Montano, risulta per molti ancora fare passeggiate tematiche e nulla più.

Mi hanno definito poco diplomatico, altri barricadero, ma sta di fatto che davanti allo scempio della natura e della montagna al quale spesso ci troviamo ad essere inermi spettatori, non si può restare indifferenti, non possiamo voltare lo sguardo altrove, esclusivamente verso bei panorami e begli slogan accattivanti ma privi di sostanza e, soprattutto, privi di un risultato tangibile. Dobbiamo agire, ed agire significa segnalare e, avendone le competenze, proporre soluzioni od organizzarsi per trovarle, perché facendo parte del tessuto sociale di una nazione, non possiamo tiraci indietro e non affrontare il nostro impegno civico, affidando esclusivamente ad altri, anche se organi competenti in materia, l’esclusiva azione di tutela ambientale. Questo andrebbe a scapito del confronto democratico tra le parti, perdendo in tal modo ogni funzionalità morale e civica.

Se quindi tutela ambientale deve essere, che lo sia, e sia TAM fino in fondo, e non semplice ammiccamento verso le amministrazioni locali, quelle stesse che hanno chiuso un occhio, e pure l’altro, sull’inquinamento e il deturpamento del loro territorio. Che sia TAM, come il CAI sia tale, perché, come spesso ho sottolineato, il primo articolo dello statuto generale afferma testuali parole:

“1. Il Club alpino italiano (C.A.I.), fondato in Torino nell’anno 1863 per iniziativa di Quintino Sella, libera associazione nazionale, ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale.”

“La difesa del loro ambiente naturale”: queste parole andrebbero affisse su ogni entrata delle sedi sezionali del CAI, in modo da non confondere l’azione di aderire ad un sodalizio con quella di pagare un servizio; l’azione di prendere parte alle scelte anche ambientaliste del CAI, senza per questo confonderlo con un tour operator o un’agenzia di viaggi.

In questo mio documento di saluto, non riporterò quel che ho fatto in questi sei anni di presidenza, perché sono stati relazionati puntualmente ai presidenti regionali e a quelli nazionali con i quali mi sono attivamente interfacciato, così come ho provato a fare con il territorio regionale e quello limitrofo alla Campania ma il mio più grande rammarico è quello di non aver fatto capire che la mia azione non era un intento personale ma una necessità collettiva.

Spero solo di aver aperto il passo a chi mi seguirà e che questi trovi il terreno spianato per piantare nuovi semi e raccogliere più di quanto abbia fatto io, questa sarà per me comunque una soddisfazione poiché sono sempre stato convinto del fatto che l’avanzamento dell’uomo sia frutto del noi e non dell’io!

Ciro Teodonno Reggente della SS “Vesuvio” del CAI Napoli e Past President della CRTAM Campania

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