Sos Pianeta Terra
21 Giugno 2022 ore 09:00 - 22 Giugno 2022 ore 19:00
- Questo evento è passato.

Elaborato di Gianfranca Calenda
2° corso ORTAM 2021/2022
Regione Campania
SOS PIANETA TERRA
Premessa:
- Il nostro pianeta Terra ha messo a disposizione dell’umanità un patrimonio naturale impareggiabile, di struggente bellezza e di questa ricchezza ognuno di noi dovrebbe esserne “un amministratore responsabile e quindi consapevole”, nell’interesse delle generazioni future.
- Già da molti decenni la Terra ci lancia degli SOS per rimediare agli scempi compiuti, ma molto spesso queste richieste di salvezza non sono raccolte. Allarmi da parte di illustri scienziati sulla catastrofe ambientale in atto non vengono ascoltati e spesso giudicati infondati.
- Detto ciò chi più di un socio CAI e di un operatore TAM è tenuto a rispondere a questa emergenza ambientale, che ha tutti i presupposti per portarci a una estinzione della specie umana.
- Il compito non è certamente agevole, ma a piccoli passi si raggiungono grandi vette, questo mi ha insegnato la mia esperienza nel grande sodalizio del Club Alpino Italiano.
- Ovviamente si potrà invertire la rotta della autodistruzione solo se tutti i Paesi del mondo lavoreranno a tal fine in una unica direzione.
- Nel settembre del 2015 è stata sottoscritta l’AGENDA 2030 per lo sviluppo sostenibile ,da 193 Paesi membri dell’ONU,gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono 17 e sono davvero eccezionali ,ma credo di difficile realizzazione se non utopistici.
- Linee di indirizzo in materia ambientale e di tutela del paesaggio del CAI
- La posizione del Cai relativa all’ambiente e alle diverse attività in ambiente montano,
è scandita da tappe significative da lungo tempo:
- 1981 Il primo Bidecalogo
- 1990 La Carta di Verona
- 1996 Le Tavole di Courmayer
- 2007 Tesi di Moena
- 2013 il Nuovo Bidecalogo approvato il 26 maggio all’AD di Torino, che promuove la tutela delle Aree protette, del paesaggio e del suolo, della cultura e dell’identità dei popoli della montagna.
- CONOSCERE,FREQUENTARE E PRESERVARE LE MONTAGNE E DIFENDERNE L’AMBIENTE.
LEGISLAZIONE ITALIANA
- Il Club Alpino Italiano con D.M del 20 febbraio 1987, in riferimento alla legge 8 luglio 1986, n.349, art.13 è riconosciuto Associazione di Protezione Ambientale.
- Il Decreto legislativo n.197 del 17 maggio 2018 riconferma il Cai Associazione di Protezione Ambientale a carattere nazionale.
- L’art.9 della Costituzione Italiana è stato l’8 febbraio 2022 implementato in modo che tra i beni di primaria rilevanza da tutelare, accanto al paesaggio e al patrimonio storico culturale, ci siano anche l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, nell’interesse delle future generazioni.
- L’art.41 della Costituzione Italiana anch’esso modificato sancisce che l’ economia privata deve avere come limite la tutela dell’ambiente e la salute pubblica, non si deve inquinare per produrre ricchezza.
LEGISLAZIONE EUROPEA
- Direttiva “Uccelli’’ del 1979 impone la creazione di Zone di Protezione Speciale (ZPS) in tutti gli Stati membri.
- Direttiva” Habitat’’ del 1992 consente la creazione di Siti di Interesse comunitario(SIC).
- Le ZPS e i SIC costituiscono la RETE NATURA 2000 che copre il 18% del territorio dell’UE.
- Direttiva Quadro sulle acque del 2000 ha come obiettivi :prevenire il deterioramento, migliorare lo stato delle acque superficiali e sotterranee e, assicurarne un utilizzo sostenibile, monitorandole da un punto di vista biologico.
- La Convenzione Europea del paesaggio è stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio Europeo il 19 luglio 2000 e ratificata dall’Italia nel 2006.
COMITATO CENTRALE TUTELA AMBIENTALE
Il Cai sempre sensibile e vicino alla tutela dell’ambiente istituisce nel 1984 il CCTAM.
Nasce in principio nel 1968 come CCPNA ( Comitato Centrale Protezione Natura Alpina) poi diventa CCTAM Comitato Centrale Tutela Ambiente montano ,Alpi e Appennino.
Il CAI centrale organizza dei corsi nazionali e regionali per formare Operatori titolati: ONTAM e ORTAM.
I titolati operano grazie alle competenze acquisite in tutti i tipi di paesaggio e di ambiente con metodo e cognizione, con il fine di informare e sensibilizzare ,presentando al Consiglio Centrale progetti di salvaguardia, di tutela preventiva dell’ambiente naturale e culturale montano.
Il compiti dell’operatore Tam sono molteplici:
1) Osservare e rilevare criticità ambientali o eccellenze ,le prime da risanare, le seconde da emulare.
2)Segnalare rifiuti abbandonati, sversamenti illegali nei corsi d’acqua o nel mare, tagli di alberi inadeguati, opere edilizie e stradali nelle Aree protette ,presenza di mezzi motorizzati sui sentieri e tutto ciò che non è in armonia con la natura e la deturpa.
3)Ricercare la documentazione inerente alla violazione rilevata.
4)Contattare altre organizzazioni ambientali.
5)Informare gli organi superiori con i quali pianificare la procedura più efficace da seguire.
6)Denunciare formalmente alle amministrazioni i fatti riscontrati e in mancanza di risposte concrete come ulteriore spinta alla soluzione ,coinvolgere anche i mass media.
I RIFIUTI E LA STORIA DEI RIFIUTI
Le problematiche ambientali sono molteplici come ben sappiamo, io in questo contesto ,con semplicità, rivolgo la mia attenzione a una emergenza ambientale che mi coinvolge e sconvolge in ogni istante della mia vita: i rifiuti.
Nell’istante in cui nasciamo consumiamo risorse e produciamo rifiuti. La storia dei rifiuti è un lungo viaggio di consapevolezza e trasformazione, ci racconta l’evoluzione delle diverse civiltà e la loro distratta propensione a produrre immondizia.
La gestione dei rifiuti nella storia è un problema che potrebbe sembrare vecchio quanto il mondo. Eppure, c’è stato un tempo in cui non avevamo a che fare con l’immondizia. L’uomo nomade e cacciatore non produceva nulla, qualsiasi scarto era destinato ad arricchire la terra e ad alimentare nuove risorse. Seppur inconsapevoli ,eravamo già parte di un’economia circolare che si reggeva da sola, senza bisogno di noi .Poi la situazione è cambiata.
STORIA DEI RIFIUTI : LA SCOMODA RELAZIONE CON L’IMMONDIZIA
Per molti di noi la gestione dei rifiuti consiste nella raccolta differenziata e nei ritiri settimanali per il loro smaltimento, fine.
Chissà dove andranno, l’importante è non averli sotto casa.
Il problema è proprio questo, perché spesso i rifiuti vengono ammassati nelle discariche e ritornano sotto forma di odori pestilenziali ,oppure finiscono per inquinare suolo, sottosuolo, aria e acque.

I RIFIUTI OGGI

Dal rapporto ISPRA rifiuti urbani 2021 (anno di riferimento 2020), il 20% dei rifiuti urbani è smaltito in discarica con una riduzione del 7% rispetto al 2019.Inoltre il18% è smaltito nei termovalorizzatori.
RIFIUTI ABBANDONATI
Molto spesso mi è capitato, andando in montagna di vedere rifiuti lungo i sentieri più frequentati, da cittadina e da socia del Cai, ho sempre raccolto ciò che potevo, ma impossibile scendere nei valloni a recuperare l’inimmaginabile: elettrodomestici di tutti i tipi, auto, pneumatici, materiali di risulta ecc. Difronte a tanto degrado e alla piccolezza dell’Homo Sapiens, rimanevo interdetta, ma continuavo la mia bella escursione, scambiando con gli altri partecipanti i soliti commenti retorici. Frequentando questo corso ho acquisito una nuova consapevolezza: NON SI PUO’ SOLO GUARDARE,PASSARE AVANTI E SPERARE CHE QUALCUN ALTRO INTERVENGA.
In data 23 marzo 2022 ho partecipato ad una escursione della sezione di Salerno sulle ridenti e verdeggianti colline salernitane, a Giovi ,frazione di Salerno, distante poco meno di 10 chilometri da Salerno. Panorama bellissimo su tutto il Golfo di Salerno, paesaggio variegato e ricco di biodiversità della flora, ad un certo punto ci siamo trovati ai bordi della sterrata cumuli di rifiuti di diverso genere: specchi, vetri, calcinacci, porte, finestre, rifiuti incendiati e proseguendo il cammino, nella boscaglia altri rifiuti .
Ho fatto numerose foto che ho allegato all’elaborato, preso le coordinate, segnalato agli operatori Tam presenti e il direttore dell’escursione mi ha informato che aveva già segnalato all’amministrazione comunale la presenza delle suddette micro discariche, ottenendo solo promesse per la rimozione dei rifiuti, che puntualmente non sono state mantenute.
Il Decreto Legge n.152 del 3 aprile 2006 regola le norme in materia ambientale e l’ art. 192 sancisce il Divieto di abbandono dei rifiuti sul suolo e nel suolo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni di rimozione, di smaltimento dei rifiuti e di ripristino dei luoghi in solido con il proprietario del terreno.
In attesa del provvedimento del Sindaco di Salerno ,dr. Vincenzo Napoli, continuerò a evidenziare questa situazione di degrado alle porte di Salerno. Se nulla sarà fatto ,con la Commissione Regionale Tam si procederà a una denuncia formale e a portarlo a conoscenza dei mass media locali e regionali.
CATTIVA PRATICA DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI






CONCLUSIONI
COME CONTRASTARE L’ABBANDONO DEI RIFIUTI?
– Produrre meno rifiuti a monte della produzione;
– Ricognizione più capillare del territorio;
– Sviluppare una mappa interattiva dei rifiuti abbandonati usando una piattaforma web-gis a livello locale e nazionale;
– Sensibilizzare i cittadini e i più piccoli sulla necessità della raccolta differenziata ;
-Rendere nota ai cittadini l’esistenza delle isole ecologiche, dei centri di riuso dei rifiuti riciclabili;
-Ridurre il più possibile i rifiuti indifferenziati;
-Ridurre l’enorme consumo di plastica.
Rispondiamo con impegno agli SOS lanciati dalla Terra e dai giovani attivisti di tutto il mondo.
Acceleriamo la transizione ecologica ,diminuendo le emissioni di CO2 e dei gas serra nocivi.
Investiamo nelle fonti rinnovabili (eolico, geotermico, termofotovoltaico ecc.)
Sacrifichiamo il profitto ,per il bene di tutto il Pianeta.
Crediamo nel cambiamento e diamo fiducia ai giovani, gli adulti di domani.
GRAZIE DELLA GENTILE ATTENZIONE