Le Ultime Valli: il caso Dordolla, il borgo che rinasceLe Ultime Valli: il caso Dordolla, il borgo che rinasce
Se escludiamo poche località montane dove il turismo, l’economia e il benessere ha fatto dimenticare la povertà e la vita semplice dei borghi di montagna di un tempo passato, la maggior parte dei territori alpini vivono da anni il fenomeno dello spopolamento, soprattutto in quei territori marginali e lontani dalle aree metropolitane di pianura o comunque dove non esistono montagne di forte richiamo mediatico.
Località come Madonna di Campiglio, Cortina d’Ampezzo, Ortisei o Courmayer non sono di sicuro luoghi depressi anzi, assieme a regioni intere come il Trentino Alto-Adige e gran parte delle Dolomiti, richiamano milioni di turisti e l’indotto prodotto da questo tipo di industria è fonte di ricchezza anche per la popolazione locale.
Accanto a questi luoghi ci sono però tante zone marginali, spesso dimenticate, spesso abbandonate a loro stesse, dove le attività lavorative sono emigrate lentamente assieme alla loro gente verso le pianure limitrofe. L’abbandono ha portato con se inevitabili conseguenze, come la mancanza di investimenti dedicati ai servizi basilari, sanità, scuole, strade, manutenzioni, sicurezza del territorio.
Le Ultime Valli: il caso Dordolla, il borgo che rinasce
Album fotografico – Le Ultime Valli: il caso Dordolla, il borgo che rinasce