19 gennaio 2016 – Sat, Cai e l’Alpenverein Südtirol: No a nuovi impianti in Marmolada
I presidenti della SAT (Bassetti) e del CAI FVG (Zambon): a rischio la permanenza nell’Unesco. Il giorno 19 gennaio 2016 si è tenuta nella sede centrale di SAT la conferenza stampa sulla Marmolada.
Erano presenti gli esponenti della SAT, con il presidente Claudio Bassetti, ed Antonio Zambon, presidente del CAI Friuli Venezia Giulia.
La conferenza si è tenuta alla presenza delle testate provinciali L’Adige, Il Trentino, Il Corriere del Trentino dell’edizione locale del Corriere della sera e di tutte le televisioni locali con la RAI che ha fatto riprese di carattere generale, in quanto l’intervista sarà inserita in Ambiente Italia, che andrà in onda sabato 6 febbraio intorno alle 13.
In premessa sono stati letti i messaggi dei Presidenti Simeoni, Carrer e Sartori ed è stato sottolineato il carattere collegiale della presa di posizione, espressa in un documento frutto della elaborazione congiunta dei TAM satino e veneto-friulano che hanno fornito un apporto decisivo.
Si sono spiegate le caratteristiche della Marmolada, i pronunciamenti, le raccomandazioni cogenti che devono informare la gestione del bene, e la incoerenza della scelta della Provincia di Trento che sceglie una strada che pone forti criticità.
L’accento è andato in particolare sulla assegnazione del riconoscimento Unesco e sul fatto che tale assegnazione può essere messa in discussione da scelte errate.
Antonio Zambon ha sottolineato come le aree meno frequentate (in particolare le Dolomiti Friulane) godono del traino Unesco esercitato da siti più noti e che la messa in discussione del patrimonio mondiale avrebbe effetti negativi proprio sulle zone meno turistiche, meno avvantaggiate, dentro e fuori dai siti riconosciuti.
La dichiarazione del Presidente del CAI Veneto (Carrer)
Il CAI del Veneto è al fianco della SAT e degli altri Club Alpini della Regione Dolomitica (CARD) nel sostenere di fronte alla stampa e, di conseguenza, all’opinione pubblica intera quali siano i convincimenti delle nostre associazioni che, fatti i debiti calcoli, rappresentano oltre 150.000 associati. Desideriamo manifestare le più vive preoccupazioni circa l’evidente incompatibilità tra piani di sviluppo turistico con incremento degli impianti e delle strutture di servizio a fronte del riconoscimento UNESCO e dell’impegno di preservazione dell’integrità di un patrimonio di valenza mondiale. Il giudizio di contrarietà a tale contraddittoria e deleteria pianificazione, già espresso ufficialmente alle Province di Trento e Belluno ed alla Fondazione Dolomiti UNESCO con apposita comunicazione di fine anno 2015, va ribadito con la massima fermezza e determinazione.
Articolo L’Adige.it
Comunicato stampa