Il prossimo Festival dello Sviluppo Sostenibile rappresenterà una tappa importante nel percorso verso la realizzazione dell’Agenda 2030. Il 2020 segnerà, infatti, i cinque anni dalla sottoscrizione dell’accordo globale da parte dei 193 Paesi delle Nazioni Unite, l’inizio del “decennio di azione per il conseguimento degli SDGs” lanciato nel corso dell’Assemblea Generale Onu del settembre 2019, nonché l’anno di scadenza per 21 dei 169 Target previsti dall’Agenda. Nel 2020 cadrà, inoltre, il quinto anniversario della Conferenza COP21, che ha visto l’adozione dell’Accordo di Parigi sul clima, e della Conferenza di Addis Abeba sul finanziamento allo sviluppo, che ha definito aspetti cruciali dell’Agenda. Saranno passati anche cinque anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, che in tutto il mondo è diventata il punto di riferimento per un’etica condivisa per lo sviluppo umano e la salvaguardia della nostra terra.
Rispetto alla realizzazione dell’Agenda 2030, negli ultimi anni si sono registrati diversi segnali incoraggianti sia a livello nazionale che internazionale. La nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha risposto con decisione alle sollecitazioni venute dal Parlamento, dal Consiglio e dalla società civile europea, con un programma di azione che ruota intorno a una visione dove politiche economiche, sociali e ambientali appaiono coerentemente orientate all’obiettivo di fare dell’Ue la “campionessa mondiale di sviluppo sostenibile”, come recitava il titolo dell’evento di apertura dell’ultima edizione del Festival. Anche in Italia, con l’avvio del nuovo Governo, lo sviluppo sostenibile è entrato chiaramente nell’agenda politica, e si può notare un cambiamento nel mondo produttivo e nell’opinione pubblica sulla necessità di transitare a un diverso modello di sviluppo, anche grazie alla presa di posizione dei milioni di giovani che richiamano tutti a fronteggiare l’emergenza climatica.
Rispetto alle edizioni passate, quindi, il Festival 2020 si svolgerà in un contesto in cui è maggiore il sostegno da parte dei cittadini, delle imprese, delle organizzazioni sindacali, della società civile e dell’opinione pubblica per azioni coraggiose. Eppure, la direzione verso la quale il mondo si sta muovendo non sembra riuscire a condurre verso la sostenibilità. Occorre, quindi, avviare una profonda riflessione sul nostro modo di vedere le cose, interrogarci sull’esistenza di un’etica condivisa per affrontare lo sviluppo sostenibile.
Da questa considerazione prenderà le mosse il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020, che sarà inaugurato il 20 maggio a Parma, Capitale italiana della cultura 2020, alla presenza dei più grandi filosofi, teologi, sociologi ed economisti che oggi si interrogano sui limiti del nostro modello di sviluppo. Il 28 maggio seguirà il secondo appuntamento a cura del Segretariato ASviS, mentre l’evento conclusivo del Festival si terrà a Roma il 5 giugno, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente. Saranno 13 gli “eventi nazionali” del Festival in tutta Italia, che richiameranno l’attenzione ciascuno su un Obiettivo di sviluppo sostenibile, affrontandone gli aspetti più attuali e i temi prioritari. A tutto questo si aggiungeranno poi le migliaia di voci dal territorio che vorranno raccontare le proprie storie, idee ed esperienze per rispondere alla domanda di riflessione lanciata dal Festival.