Salviamo i Pantani di Accumoli da asfalto e cemento: on line la petizione della Crtam del Cai Lazio
Il Gruppo regionale (insieme alle Sezioni di Amatrice, Ascoli, Foligno e Teramo) è contrario alla costruzione di un nuovo rifugio che avrebbe un notevole impatto sulle bellezze naturali e non risolleverebbe l’economia locale.
24 luglio 2020 – La Giunta regionale del Lazio con la Deliberazione n. 916 del 28.12.2017 ha ratificato il Protocollo d’intesa tra la Regione e il Comune di Accumoli con oggetto “Realizzazione di un rifugio montano in località Pantani nel Comune di Accumoli”, sottoscritto in data 11 dicembre 2017.
Il Protocollo, nelle premesse, individua correttamente le criticità di un’area fortemente piagata da un costante declino socio economico cui i noti eventi sismici del 2016 hanno dato ulteriore e decisa accelerazione. Il Protocollo, giustamente, ritiene urgente rilanciare l’economia della zona attraverso uno sviluppo turistico basato sulla valorizzazione di quel pregiato patrimonio ambientale. Tuttavia, al momento di individuare la strada per dare concreta risposta ai bisogni lucidamente delineati nelle premesse, la scelta degli Enti locali punta su una soluzione, forse la più semplice, ma certamente sbagliata: la costruzione di un nuovo rifugio. Tale rifugio, secondo il Protocollo, verrà collocato nel versante del comune di Accumoli, ad una quota più alta rispetto agli esistenti, ed avrà lo scopo di fungere da polo attrattivo per chi pratica attività turistiche sia in estate che in inverno.
Ora, il Cai è assolutamente consapevole che le necessarie iniziative di valorizzazione economica e turistica di queste terre, fortemente provate dagli eventi sismici degli scorsi anni, non possono non tenere in considerazione la principale ricchezza rappresentata da un ambiente naturale unico e, per molti tratti, ancora incontaminato. Stiamo parlando di un sito compreso tra i Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e dei Monti della Laga, che vede la presenza di una serie di laghetti, di origine glaciale, adagiati su un pianoro a quota 1.580 m s.l.m., dove sono ospitati habitat e specie di grande valore naturalistico che rendono l’area uno degli ambienti più significativi dell’Appennino centrale.
Il rischio di compromettere un territorio la cui sola ricchezza è rappresentata dalla natura incontaminata con la costruzione di un Rifugio Montano non necessario, dovrebbe far riflettere le Amministrazioni che, senz’altro in buona fede, cercano di rilanciare un’economia in difficoltà con iniziative irreversibili e quasi sicuramente non idonee a sostenere uno sviluppo concreto dell’area.
Il Club Alpino torna a ribadire che la costruzione di un Rifugio che, con elevata probabilità, sarebbe aperto solo in estate, posto a meno di 3 ore di cammino dall’abitato di Accumoli, garantirà solo un numero esiguo di posti di lavoro, generando un impatto pressoché nullo sull’economia della zona. Se a questo si aggiunge il prezzo in termini di depauperamento delle ricchezze naturali che la costruzione di quell’infrastruttura comporterebbe, appare evidente come l’iniziativa in questione meriti una attenta riflessione in termine di costi/benefici.
Sulla base di queste considerazioni, il Cai ha presentato un appello sulla piattaforma Change.org affinché le scelte degli Enti locali siano riconsiderate nell’ottica di favorire uno sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione di forme di turismo “dolce” e rispettose dell’ambiente.
Qui è riportato il testo della petizione affinché tutti coloro che amano questi luoghi possano far sentire la propria voce a difesa di un ambiente unico ed oggi in grave pericolo.
Cai Lazio Crtam
Sezione Cai di Amatrice
Sezione Cai di Ascoli
Sezione Cai di Foligno
Sezione Cai di Teramo