Forni Avoltri – Straordinaria manutenzione del Sentiero Volaia
Quest’anno salendo al passo Volaia non si è potuto fare a meno di notare che sono stati eseguiti lavori di “straordinaria manutenzione” della mulattiera che dal rifugio Tolazzi sale al rifugio Lambertenghi, un percorso “storico” che non aveva mai comportato difficoltà (sentiero n.144 ).
Ora si può raggiungere comodamente con una jeep lo slargo a quota 1650 metri, all’incrocio della scorciatoia, al di sotto del tratto finale dell’itinerario. Ma anche quest’ultimo tratto ha subito considerevoli modifiche: in particolare sono stati fatti sparire con le ruspe due tratti di roccia (dove passava la mulattiera) caratterizzati da campi solcati. L’effetto è stato quello di trasformare, proprio nel centenario dello scoppio della I Guerra mondiale, un percorso caratteristico realizzato dai nostri alpini, in una banale stradina ricoperta da sassi.
Il bello è che subito dopo questo sbancamento, dove si trova l’unico tratto del sentiero che avrebbe meritato una sistemata, non è stato toccato niente.
Il progetto è del Comune ed è stato finanziato dalla Regione all’interno del PSR (Programma Sviluppo Rurale). Il tratto interessato dai lavori si trova all’interno del SIC del Monte Coglians. Il CAI a quanto pare non è stato messo a conoscenza dei lavori.
Ci si domanda che senso ha distruggere una formazione geologica caratteristica in una zona molto interessante dal punto di vista geologico?
Con tutte le necessità di manutenzione di sentieri CAI, ridotti a mal partito o resi impercorribili dagli effetti dell’ultimo inverno, che senso ha spendere 45.000 euro per una mulattiera che abbiamo tutti percorso senza problemi?
Questi tipi di lavori pare servano più a dare un lavoro ad un’impresa che alla funzione per la quale sono stati finanziati.
Altra considerazione amara è che purtroppo il volontariato non è tenuto in adeguata considerazione.
In uno Stato democratico gli interventi di interesse pubblico dovrebbero coinvolgere i cittadini organizzati nelle strutture riconosciute. Il CAI in particolare, che ha in gestione la manutenzione dei sentieri e la gestione dei rifugi, dovrebbe sempre dare un proprio parere, anche se non vincolante, sugli interventi in montagna.