In 500 Alla Manifestazione Cai Sicilia “sui Sentieri Percorsi Dai Fuochi”

Cinquecento soci CAI in cammino in Sicilia, lo stesso giorno, per documentare lo scempio che è avvenuto in poche settimane dell’estate 2021. Una stagione che non potremo dimenticare perché sono andati in fumo oltre 70 mila ettari. Sono scomparse aree demaniali che erano il punto di riferimento di una intera provincia, come Calaforno. I soci del CAI hanno risposto davvero in tanti all’appello. Siamo andati a vedere e a fotografare quello che è avvenuto. E non sono bastate le piogge che nel frattempo sono arrivate. Abbiamo sentito ancora la puzza della cenere e la vista della natura morta non ha lasciato nessuno indifferente. Il nostro manifesto per la lotta agli incendi vuole dare un suo contributo, attivo e concreto. E dei suo contenuti siamo pronti a discuterne con tutti i soggetti istituzionali interessati.

 

Ecco la sintesi del manifesto CAI Sicilia per la lotta agli incendi:

MANIFESTO DEL CAI SICILIA – COSA CHIEDIAMO CONTRO GLI INCENDI

-convocare un tavolo tecnico istituzionale, aperto anche alle associazioni ambientaliste, in cui organizzare un Piano regionale di ripristino delle aree incendiate;

-intervenire con urgenza sia sotto l’aspetto della deterrenza del crimine perpetrato dai piromani, elevando le pene attualmente previste ai sensi dell’art. l’art. 423-bis (reclusione da 4 a 10 anni) al fine di una più dura repressione, configurando per tale crimine, le pene ben più severe previste per il “disastro ambientale”, prevedendo, altresì l’ampliamento dei termini temporali previsti per il vincolo di destinazione d’uso delle aree percorse dal fuoco;

-dispiegare, almeno per la stagione estiva, l’Esercito, con l’impego di uomini e mezzi altamente specializzati per il presidio delle aree sensibili, con il trasferimento per l’intero anno del servizio di spegnimento aereo tramite Canadair all’Aeronautica Militare;

-istituire un coordinamento permanente interforze (assimilabile, sotto l’aspetto funzionale, alle “Magistrature/Autorità” o alla D.I.A), che sia capace di esprimere vera capacità investigativa a livello locale di fronte al ripetuto verificarsi di vasti e devastanti incendi;

-accelerare il concorso per l’assunzione di nuove guardie forestali, ormai in numero assolutamente insufficiente per l’espletamento dei compiti propri del Corpo forestale della Regione Siciliana;

-una strategia di prevenzione supportata da adeguata dotazione finanziaria per consentire alla numerosa schiera di “stagionali” di non limitarsi allo spegnimento degli incendi, ma bensì, di dedicarsi, secondo un preciso cronoprogramma, alla manutenzione sul territorio (opere di ingegneria naturalistica, realizzazione di barriere tagliafuoco, ripulitura e scerbamento dei terreni;

-effettuare una stabile e adeguata formazione del personale addetto al contrasto degli incendi, promuovendo altresì specifico Servizio civile di volontariato;

-finanziare i comuni montani per la manutenzione e /o incremento del patrimonio boschivo ricadente nel loro territorio;

-attribuire i sacrosanti risarcimenti per i danni causati dagli incendi alle attività economiche-produttive, verificando mediante analisi economica, che il reddito derivante dal risarcimento “post incendio” non risulti superiore a quello consolidato “ante incendio”, al fine di prevenire ogni forma di abuso;

-istituire un sistema di indennizzo per le aree naturali protette ovvero anche per i boschi di proprietà dei privati, sulla base di “criteri di premialità” conservativi da prevedere nel contesto dei piani di gestione forestale, ai fini di incentivarne la manutenzione e la gestione ordinaria;

-favorire la concessione dei pascoli del demanio forestale a rischio incendio, delegando la procedura di controllo, richiesta dal protocollo di legalità (Antoci), direttamente alle Forze dell’Ordine;

-favorire le pratiche agricole e in particolare quelle di “mantenimento e di presidio”, campi coltivati, orti, vigneti, aree pascolate, se progettati in modo coerente con la prevenzione del rischio incendi, possono ridurre l’infiammabilità e rendere più sicure ed efficaci le attività di estinzione.

CAI – Club alpino Italiano – Gruppo Regionale SICILIA

 

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