
Sit-in In Piazza Per Le Alpi Apuane
03 Luglio 2024 ore 16:00 - 18:00
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In Piazza per le Alpi Apuane
Le Alpi Apuane, splendida catena montuosa sorta dal mare milioni di anni fa, rappresentano un’eccellenza ecosistemica, naturalistica e pae- saggistica d’importanza planetaria; nonché il serbatoio idropotabile più importante – per qualità e capienza – della Regione Toscana.
Il Parco Regionale che dal 1985 le ricomprende – dato che l’attività di escavazione nelle aree naturali protette sarebbe vietata per legge – rappresenta un unicum in negativo nel panorama nazionale e internazio- nale, e lo scempio che giornalmente si perpetua dentro e fuori i suoi confini, viene considerato uno dei 43 disastri ambientali più emblematici a livello mondiale.
A causa delle miopi politiche ambientali portate avanti – a tutti i livelli – negli ultimi decenni su questo territorio, molti siti estrattivi ormai ri- naturalizzati e chiusi da decenni sono stati riaperti o stanno riaprendo, portando ulteriori profitti milionari alla devastante industria mineraria, a discapito della salute delle persone e dell’ambiente.
PER TUTTE QUESTE RAGIONI CHIEDIAMO INNANZITUTTO ALLA REGIONE TOSCANA:
Un Parco che svolga finalmente la sua funzione di conservazione della natura; un luogo, cioè, dove finalmente le specie animali e vegetali, le peculiarità geologiche, paesaggistiche e mi- croclimatiche, il patrimonio storico e archeologico e gli elementi naturali quali acqua, aria e suolo, siano realmente e compiutamente salvaguardati.
L’immediato ripristino ambientale – anche alla luce della nuova legge europea in materia (cit. Nature Restoration Law) – di tutti gli habitat compromessi: ad iniziare da quell’ormai dimezzato reticolo idrografico che ha portato alla diminuzione, distruzione e inquinamento, dell’elemento vitale «acqua», che sulle Alpi Apuane rappresenta il bene primario per tutta la popolazione.
La rapida adozione di un cronoprogram- ma per un’inderogabile conversione ecologica dell’economia locale, che porti l’industria del marmo fuori dal vicolo cieco dell’estrattivismo in tutto il territorio apuano, con la progressiva chiusura di tutti i siti estrattivi ancora attivi nel Parco e l’incentivazione di un modello economico fondato sul turismo sostenibile, sull’agricoltura biologica, sulla silvicoltura, sulla pastorizia, sull’economia civile e circolare.