Un luogo che parla di montagna
Speranza: una parola semplice, potente, capace di infondere fiducia e guardare oltre. È questo il nome che Beppe Bosio, appassionato alpinista albese scomparso nel 2018 in un tragico incidente in alta Valle Stura, ha scelto per una piccola struttura militare dismessa, situata nel cuore selvaggio delle Alpi Marittime, nel Comune di Entracque, a 2.268 metri di quota, affacciata sul suggestivo Lago della Vacca e sotto il Colle del Sabbione.
Un sogno diventato realtà
Nel 2017, Beppe scoprì quel rudere dimenticato, senza nome né scopo, in una posizione splendida a due passi dal confine francese. Lo restaurò a sue spese e con il suo lavoro, coinvolgendo alcuni soci del CAI di Alba e di altre sezioni. Lì, in quel silenzio d’alta quota, nacque il Bivacco Speranza: un rifugio spartano, ma pieno di significato, inaugurato il 13 agosto 2017.
Un luogo pensato per gli escursionisti, dove fermarsi, ritrovare energia e ripartire: raggiungibile in circa 4 ore da Entracque oppure in 1 ora e mezza dall’alta Val Roya, rappresenta un punto d’appoggio prezioso per chi ama vivere la montagna in modo autentico.


Un’eredità che continua
Dopo la tragica scomparsa di Beppe, avvenuta il 22 agosto 2018 sulla Serriera dell’Autaret a 2.500 metri, il CAI di Alba ha deciso di onorare la sua memoria, prendendosi cura del bivacco e completando il suo progetto.
Passo dopo passo, anche l’ultimo desiderio di Beppe si sta concretizzando: il luogo che ha amato e curato vivrà nel suo nome e nel nome del CAI della sua amata città.
Negli anni, il gruppo albese ha continuato a salire al bivacco per lavori di manutenzione: nel 2019 è stato ritinteggiato, dotato di un pannello fotovoltaico e decorato con bandiere. Nel 2023, dopo il superamento delle restrizioni dovute alla pandemia, il Comune di Entracque ha concesso in comodato d’uso gratuito la struttura al CAI, con un accordo decennale rinnovabile.
Un’esperienza condivisa
Il 25 agosto 2023, un gruppo di soci e amici ha vissuto un’altra giornata indimenticabile: il trasporto del materiale per il rifacimento del tetto. Con loro, una squadra speciale fatta di giovani volontari internazionali e cinque asinelli instancabili. Un’esperienza di comunità, fatica e gioia che racchiude lo spirito del CAI.



Un invito a salire
Il Bivacco Speranza non è solo un ricovero d’emergenza o un semplice tetto: è un simbolo, un piccolo gesto d’amore per la montagna, un’eredità lasciata a chi sa guardare lontano. Chi lo visita, porta con sé un pezzo della storia di Beppe e del CAI Alba. E magari, salendo lassù, ritrova anche un po’ di speranza.