Storia

foto di filippo cecconi - CAI Sezione di Appiano

I crocus non aspettano che la neve sia andata. Ne bucano il mantello, anticipando la primavera. Così, nel giugno del 1945, a pochi dal termine della seconda guerra mondiale, un gruppo di amici diede vita a quella che oggi è la Sezione di Appiano del CAI Alto Adige. Quegli amici, iniziarono dapprima a frequentarsi con assiduità e ottimismo, spinti dal bisogno di superare le atrocità e le privazioni del conflitto. La montagna tornava ad essere il rifugio del tempo libero, un cardine su cui impostare una nuova esistenza. Vivere la natura e i suoi silenzi era un modo per ritrovare se stessi.

Spronati dall’entusiasmo di Luigi Facchini, quel manipolo di amici maturò rapidamente la convinzione che fosse opportuno formalizzare la propria unione. Ancora nel 1945 decisero di confluire in un’associazione vera e propria, per dare continuità e struttura a iniziative che altrimenti rischiavano di rimanere estemporanee. Il gruppo era composto da Luigi Facchini, Francesco Cappuzzo, Romeo Da Col, Franco Ferranti e Mario Cuccato, i quali si iscrissero alla Sezione di Bolzano del Club Alpino Italiano (che allora ancora si chiamava Centro Alpinistico Italiano). L’iscrizione al sodalizio bolzanino fu tappa obbligata per raggiungere lo scopo ben preciso di dar vita alla sottosezione del CAI Appiano non appena si fosse raggiunto un numero sufficiente di iscritti, secondo il regolamento dell’epoca. 

Si formò il primo Consiglio Direttivo che, nei primi tempi, teneva le proprie riunioni in un angolo di qualche bar di Appiano. La prima parvenza di “sede sociale” fu un mini locale di un vecchio edificio al numero 32 di via Stazione. Più tardi si trovò un nuovo spazio, sempre angusto, in piazza, presso l’Albergo Rosa. Ci si trasferì poi in via Maderneto, dove erano disponibili due locali umidi e freddi, uno adibito ad ufficio e l’altro a magazzino per il materiale della squadra del Soccorso Alpino. Si giunse infine alla sede odierna, concessa dal Comune presso la Scuola Media Pascoli in centro ad Appiano. 

I pionieri convinsero parenti, amici e conoscenti ad iscriversi al CAI, ampliando il raggio d’azione alla vicina Caldaro. Il traguardo della sottosezione fu raggiunto in tempi rapidissimi e nel giugno 1946 nasceva la sottosezione di Appiano. Luigi Facchini, maggiore artefice dell’impresa, ne fu il presidente per molti anni. Nel 1962, la denominazione cambiò in Sezione Oltradige del CAI Alto Adige. La dicitura attuale di Sezione di Appiano del CAI Alto Adige fu introdotta nel 1973.

La Sezione di Appiano non ha un proprio rifugio, ma sin dalla sua fondazione ha avuto a cuore il Rifugio Oltradige al Roèn, nel comune di Termeno. Costruito da privati tra il 1911 e il 1912, passò all’Österreichischer Alpenverein e, in seguito al primo conflitto mondiale, fu assegnato al CAI Bolzano. La Sezione di Appiano ne ebbe la gestione ordinaria per molti anni, eleggendolo a propria “casa in montagna”. Il Rifugio rimane un punto di riferimento per la Sezione.
Infine, risale al 1955 la fondazione della locale squadra di Soccorso Alpino, fondata a Giovanni Giacomuzzi, primo caposquadra, e Lino Rossi.

(da: “Club Alpino Italiano – Sezione di Appiano del CAI Alto Adige: mezzo secolo di attività” di Antonio Seeber, Ed. Sezione di Appiano, 1996).