Un rifugio recentemente ristrutturato, situato sullo spartiacque fra Val d’Arigna e Val Malgina e questo ci permette di ammirare entrambe le valli.
Informazioni logistiche
Gruppo max di 18 persone
PArtecipazione riservata ai soci CAI.
Per partecipazione inviare entro il 3/6/2025 mail alla sezione CAI di Caslino d’Erba, caslinoderba@cai.it. Le quote saranno raccolte dal responsabile logistico.
Costo pernottamento: soci fino a 14 anni €5,00, oltre 14 anni €15,00
- Ritrovo: Piazzale Municipio – Caslino d’Erba
- Partenza per Centrale di Armisa: ore 9.00
- Punto di partenza: Parcheggio Centrale di Armisa
- Tempo di percorrenza: 3.00 ore circa per la salita
- Dislivello: 950 m.
- Difficoltà: E (Escursionistica)
Uscita riservata ai Soci CAI , con mezzi propri.
L’adesione all’uscita implica l’accettazione del regolamento Escursioni consultabile al seguente link : Regolamento escursioni
7 Giugno: Armisa – Rifugio Pesciola
Prima di raggiungere la Centrale di Armisa, una sosta per fare la spesa per la serata!
Raggiunto il parcheggio della centrale inizamo la salita al Rifugio.
Lasciato il parcheggio ci si incammina lungo la ripida stradina, all’inizio della quale è presente il cartello segnavia che indica le possibili escursioni della zona, tra cui quella al Rifugio Pesciöla. Questa prima parte della salita è sicuramente la meno affascinante, in quanto per i primi 300 metri di dislivello la valle rimane abbastanza chiusa e l’itinerario si sviluppa seguendo il percorso della strada che presenta, nella parte iniziale, delle pendenze accentuate.
Salendo si incontrano diverse baite, le prime sono quelle di Masone di Sotto (m. 1250), da qui in avanti la pendenza si fa più agevole e dopo un tornante destro, giunti circa a quota 1350 metri, la strada inizia a spianare e, percorse alcune decine di metri, si incontra una deviazione che sale a sinistra con un cartello che indica, insieme ad altri, il tempo di percorrenza per il Rifugio Pesciöla.
Si risale quindi la stradina e si giunge in località Foppe (m. 1360) dove il terreno si fa per qualche metro pianeggiante e si vedono diverse baite; qui si trova un’edicola del Parco delle Orobie Valtellinesi e un cartello segnavia; si segue quindi l’indicazione per il Rifugio Pesciöla incamminandosi, sulla sinistra, lungo la strada cementata. Si continua a percorrere il tracciato della strada che, appena più avanti, diventa sterrata e con fondo molto sconnesso; si attraversa la località Baite Moretti (m.1500) e si prosegue fino all’alpeggio di Campelli (m. 1650) dove la strada finisce.
Da qui ci sono due tracciati diversi per giungere al Rifugio Pesciöla: uno più ripido e faticoso, ma sicuramente più breve; l’altro con pendenze più dolci ma dallo sviluppo più lungo sia come percorso che come tempo. Chi vuole fare un giro ad anello, può quindi salire da una traccia e scendere seguendo l’altra. La possibilità più breve ma più “impegnativa” prevede la svolta a sinistra 100 metri prima di raggiungere l’alpeggio di Campelli; seguendo l’indicazione di un cartello e dei segnavia bianco-rossi, si risalgono le ultime pasture e si entra nel bosco su sentiero ben tracciato. Fino alla quota di 1900 metri circa il sentiero si snoda all’interno del bosco per poi lasciare spazio ad un ambiente roccioso che permette, voltandosi, di ammirare i bellissimi scorci sulla valle. Si superano alcuni grandi massi, su sentiero comunque facile e senza particolari difficoltà, ed ecco che alla vista appare, poco più in alto, il Rifugio Pesciöla. Ormai manca solo lo “sforzo” finale.
Per imboccare la traccia più “comoda”, occorre invece superare l’alpeggio di Campelli e risalire, per circa 300 metri di dislivello, i dossi erbosi che ci si trova davanti; il sentiero, segnalato con i segnavia bianco-rossi, sale compiendo alcuni tornanti e aggirando i grossi massi che si incontrano. Giunti in cima a questo tratto, dove il sentiero spiana per qualche metro e le piante si fanno molto più rade, ci si mantiene sulla sinistra e, sempre seguendo i segnavia, si risale un ultimo “panettone” prima di svoltare decisamente a sinistra, imboccando una sorta di canalino. Si sale affrontando alcuni tornanti in ambiente erboso fino ad incrociare il sentiero che arriva dall’Alpe Druet; qui è posto un cartello segnavia che indica la svolta a sinistra per raggiungere l’ormai vicinissimo Rifugio Pesciöla. Si prosegue in piano superando un terreno roccioso e dopo qualche metro appare, poco più in basso, il rifugio, si percorrono gli ultimi metri in discesa e la “fatica” è terminata.
8/6 Giugno: Punta Pesciola – Armisa
Il secondo giorno, abbiamo la possibilità di raggiungere Punta Pesciola. Dal rifugio svoltare a destra e risalire l´evidente canalone, via via più stretto e più ripido, sino a guadagnare la dolce valletta che precede il castello roccioso della Punta Pesciola. Aggirare sulla destra il sopracitato salto roccioso e, aiutandosi un poco con le mani, si raggiunge, infine, la piccola croce di vetta della Punta Pesciola (q. 2344 m).
Per il ritorno ad Armisa seguiamo le indicazioni del cartello della GVO nella direzione della Val d’Arigna, percorrendo una traccia che, passando in mezzo a due singolari spuntoni di roccia, scende verso sud-ovest, attraversando una valletta. Nella successiva discesa, sempre verso sud-ovest, attraversa facili balze erbose, puntando al ben visibile baitone dell’alpe Drùet (m. 1812). Dal baitone, seguiamo le segnalazioni della GVO, scendiamo ancora fino a raggiungere le baite Michelini , poi Prataccio ed infine il parcheggio di Armisa.