Monte Vodice – Nota Storica A Cura Di Mariano Moro

MONTE VODICE (Q. 651 e Q. 652) di Mariano Moro

Il Monte Vodice (m. 652), che si trova in Slovenia sul lato sudoccidentale dell’Altopiano della Bainsizza (Banjškaplanota), costituisce la parete centrale del grande contrafforte naturale posto sulla riva sinistra dell’Isonzo formato dalla dorsale Monte Kuk (Monte Cucco di Plava) – Vodice – Sveta Gora (Monte Santo). Fin dall’inizio delle ostilità sul fronte del Medio Isonzo il generale Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore Generale del Regio Esercito Italiano, riteneva necessario conquistare l’Altopiano della Bainsizza al fine di poter avvolgere le difese austro-ungariche della piana di Gorizia e raggiungere, sul Carso, l’Ermada, ultimo serio ostacolo sulla via di Trieste. Ciò però non sarebbe stato possibile se non dopo aver conquistato la crestaKuk – Vodice – Sveta Gora. Tuttavia, sebbene si fosse aperta una breccia nel fronte difensivo austro-ungherese nella testa di ponte di Plava già nel 1915, gli italiani, dopo due anni di guerra e nove sanguinose battaglie non erano ancora riusciti ad occupare questocrinale. Nel maggio 1917, sul fronte del Medio Isonzo, tutto era pronto per dare inizio alla “Decima Battaglia dell’Isonzo” (12 maggio – 5 giugno 1917). Nei piani operativi i reparti italiani (II Corpo d’Armata), schierati tra Plava e Zagora, dovevano attaccare dal fondo valle Isonzo superare le rovine di Zagora, per poi risalire le erte pendici occidentali della catena montuosa parallela al fiume su cui si ergono le cime del Monte Kuk e il Vodice. Su quest’ultimo monte gli austro-ungarici avevano predisposto numerosi nidi di mitragliatrici in caverna, profonde trincee, fortini e adeguati ricoveri in caverna, trasformando il monte in una vera e propria fortezza posta su un terreno aspro e roccioso che scendeva a picco sull’Isonzo.
Il 14 maggio 1917, dopo due giorni d’intenso bombardamento, le fanterie italiane mossero all’attacco conquistando a costo di spaventose perdite i ruderi degli abitati di Zagora e Zagomilla, il Monte Kuk di Plava (Q. 611) e il Košutnik (Q. 592).
Il 16 maggio 1917 il Comando del II Corpo fece entrare in linea la 53a Divisione (generale principe Maurizio Ferrante Gonzaga), con il compito di espugnare il Vodice.L’assalto al monte iniziò il 18 maggio 1917; dopo beve e violentissimo fuoco d’artiglierie, i reparti della 53a Divisione, appoggiati da due Gruppi Alpini (6° e 12°),per prendere il Vodice,avanzaronotra l’omonimo abitato e la sella di Quota 503 dove si scatenaronoferocissimi combattimenti. Il monte divenne così l’epicentro dei combattimenti: le artiglierie dei due eserciti contrapposti rovesciarono sulla cima una grandinata di proiettili tanto che le opposte fanterie non potevano mantenere quella posizione se non a prezzo disensibili perdite. La resistenza austro-ungherese s’irrigidì ancor di più con l’arrivo dei rinforzi e ciò costrinse i soldati italiani della 53a Divisione a trincerarsi sulla sella tra la Quota 652 e l’anticima nord/ovest del Vodice. Anche nei mesi successivi la zona attorno al monte fu teatro di sanguinosi che causarono altre dolorose perdite senza però approdare a nessun risultato concreto per entrambi gli eserciti in lotta i quali sostanzialmente mantennero le posizioni raggiunte al termine della Decima offensiva. Solamente nell’agosto 1917, quando il Regio Esercito scatenò l’Undicesima Battaglia dell’Isonzo (17 agosto – 12 settembre 1917), i reparti austroungarici, di fronte all’insostenibile pressione esercitata dalle truppe italiane, nella notte del 23 agosto 1917, si ritirarono dalle postazioni del Vodice per andare ad occupare quelle già predisposte sull’Altopiano della Bainsizza. L’importante e strategica cima del Vodice rimase in mano italiana fino all’ottobre 1917 quando, in seguito all’offensiva austro-ungarica e tedesca di Caporetto, fu abbandonata.

BIBLIOGRAFIA
E. CERNIGOI, F. CUCINATO, G. VOLPI, Sui sentieri della Prima Guerra Mondiale alla ricerca della Storia, Edizioni della Laguna, Monfalcone, 1999.
TADEJ KOREN, Il Sentiero della Pace dalle Alpi all’Adriatico. Guida lungo il Fronte Isontino, Edito: Ustanova “Fundacija Poti miru v Posočju”, Kobarid, 2015.
ANTONIO E FURIO SCRIMALI, Prealpi Giulie, Escursioni e testimonianze sui monti della Grande Guerra, Casa Editrice Panorama, aprile 1997.

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