
CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione VAL NATISONE
San Pietro al Natisone; 19 marzo, 2022.
Assemblea ordinaria dei soci.
Relazione morale del presidente a chiusura dell’attività 2021.
Cari soci del Val Natisone!
Buonasera a tutti i presenti convenuti a quella che è la 51° assemblea ordinaria dei soci del Club Alpino Italiano “Val Natisone”. In particolare un saluto speciale per il nostro presidente dell’assemblea Sig.ra Ivana Chiabudini e per tutte le autorità presenti in questo consesso.
Prima di iniziare la lettura della relazione morale, vi chiedo di alzarvi in piedi per osservare un minuto di silenzio, volgendo lo sguardo al nostro gagliardetto, nel ricordo e nella memoria dei soci e dei famigliari dei soci che lo scorso anno ci hanno lasciato.
Grazie!
Partiamo come da consuetudine con l’analisi dei numeri della nostra associazione. La sezione nello scorso anno poteva contare su 231 tra soci ordinari, familiari, juniores e giovani. Rispetto all’anno 2020 gli iscritti sono aumentati di circa una ventina di unità. Un rialzo decisamente robusto, che in termini numerici rappresenta un 8% in più di iscrizioni rispetto il 2020. Il dato è ancor più positivo perché segna finalmente una inversione della tendenza, dopo due anni consecutivi di calo, dovuti principalmente alla pandemia. Questi due aspetti ci fanno ben sperare per il futuro, facendoci guardare con serenità e fiducia per l’anno che andremo ad affrontare.
L’anno associativo appena trascorso è stato unico per il suo genere nella nostra sezione. Infatti è stato l’anno del 50° anniversario della fondazione del nostro gruppo alpinistico. Il consiglio per festeggiare degnamente tale traguardo oltre alla stesura del programma ordinario delle attività si è attivato pure per creare una serie di eventi paralleli ed alternativi per garantire l’unicità di tale anniversario. L’iniziativa 50 cime per i 50 anni del Cai Val Natisone, il concerto con quartetto d’archi sulla cima del Monte Matajur e l’intitolazione del sentiero Cai 749 al Professor Renato Qualizza nostro primo presidente, sono stati degli appuntamenti che hanno riscosso un gran successo, ed hanno fatto si che il nostro gruppo si ritrovasse e si stringesse intorno ai valori più cari del nostro sodalizio.
La cosa non è passata inosservata ai più, tanto che sulla stampa è stato dato notevole risalto a tutte e nostre iniziative. Emblematico è stato l’articolo apparso sul Messaggero Veneto il 6 marzo 2021, che sintetizza molto bene il pensiero che ci ha guidato quest’anno. “Cinquanta scalate individuali per festeggiare il mezzo secolo del Cai”.
La necessità aguzza l’ingegno. Per non darla vinta alla pandemia e dunque non lasciare passare sotto silenzio la ricorrenza del cinquantesimo di fondazione, la sezione Cai Val Natisone ha messo a punto un programma celebrativo unico nel suo genere, rispettoso dei vincoli posti dalla fase emergenziale e al tempo stesso pionieristico perché foriero di una sorta di piccola “colonizzazione”. L’idea è balenata al direttivo del sodalizio, presieduto da Massimiliano Miani, mentre cercava di trovare la quadra fra vincoli perentori e legittimo desiderio di festeggiare il primo mezzo secolo di attività. «Cinquanta scalate individuali – riassume il presidente – su altrettante cime, tutte racchiuse nel perimetro delle Valli del Natisone». Al di là del tris, o poco più, di mete “illustri” (i noti Matajur, Kolovrat, Monte Mia) si spalanca dunque un ventaglio di alture minori, in alcuni casi nemmeno raggiunte da sentieri e dunque, a tutti gli effetti, da conquistare: quest’ultima operazione è riservata agli escursionisti più esperti, che dovranno di fatto aprire delle vie, arricchendo così la già fitta rete sentieristica locale. Chi vorrà partecipare, fra gli oltre 200 soci della Val Natisone o di altre sezioni, accenderà insomma una simbolica candelina sulla torta del cinquantesimo. «Per il suo carattere innovativo – racconta il presidente Miani – il progetto, che si protrarrà fino a dicembre, ha ottenuto una visibilità regionale ed è partito nel migliore dei modi, stimolando molte adesioni». Determinante l’attività degli iscritti al Cai valligiano (nato nel 1971 come sottosezione) per la cura dei 65 chilometri di tracciati montani del territorio, che adesso, appunto, grazie alle “50 cime per i 50 anni” si espanderanno ulteriormente.
Dopo queste positive riflessioni, passiamo a ricordare le altre attività che siamo riusciti a portare a termine la scorsa stagione.
La stagione escursionistica inizia il 14 febbraio sul Monte Forno. Lucia, e Luca dopo aver valutato attentamente le condizioni della neve riportate sul bollettino neve e valanghe, propendono per dirottare la gita prevista inizialmente per il monte Cocco e Cima Bella, sul monte dei tre confini. Ad attenderci alla partenza oltre ad Alessio Codermazzi del Cai di Tarvisio, ci sono anche – 14°C di temperatura. Giornata tutta sole, panorami e neve. Percorso interamente con le ciaspe, che qualcuno ha definito al termine “giornata tutta panna montata e cristalleria”. Espressione quanto mai azzeccata!
Il 21 febbraio vi è stato il recupero della prima escursione in programma delle attività 2021. Quasi un quarantina di soci suddivisi in due gruppi hanno partecipato all’escursione “Il borgo abbandonato di Cisgne”. Oltre a Gregorio e Max che accompagnano l’uscita, collabora alla perfetta riuscita Patrizia Trinco di Cravero, la quale molto gentilmente ci consente l’accesso alle chiesette di Sant’Andrea e di Santa Lucia. Inoltre Marina Medvesig e Carlo Fiappo sono perfetti nell’illustrarci la storia del Borgo di Cisgne. Per l’occasione vengono apposte due belle tabelle in legno che indicano il nome della località.
Nei mesi di febbraio e marzo visti i periodi particolarmente difficili con limitazioni sempre più crescenti, le attenzioni si concentrano sulla divulgazione del nostro programma. Bellissime iniziative vengono realizzate per i programmi radio. Il 20 febbraio Max è ospite della trasmissione radiofonica in lingua slovena Nediški Zvon. In quell’occasione viene illustra l’attività escursionistica del Cai Val Natisone. Il programma curato dalla nostra socia Veronica Galli và in onda sui programmi della minoranza nelle frequenze di Radio uno Rai, suscitando notevoli apprezzamenti pure da oltreconfine. Il 10 marzo Luca e Max partecipano alla trasmissione radiofonica in lingua Friulana “Vuê o fevelin di“. Nel programma regionale della Rai curato da Elisa Michelut i nostri presidenti raccontano i preparativi per festeggiare il 50° anniversario del Cai Val Natisone.
Nel periodo, sull’onda della notorietà, la sezione viene contattata per concedere interviste pure da FriuliToday (quotidiano on line del Friuli Venezia Giulia), da radio ON AIR emittente nazionale e Messaggero Veneto. Nel contempo i giornali locali Dom e Novi Matajur seguono costantemente tutte le iniziative della sezione durante tutto l’arco dell’anno.
Dal 15 marzo al 6 di aprile la nostra regione entra in zona rossa. Le attività istituzionali vengono sospese, saltano quindi le uscite al monte Narat, alla chiesetta di Javorca e la pasquetta sul San Martino. Molte di queste iniziative verranno poi recuperate nel corso della stagione. Il periodo di particolari limitazioni, da origine ad un fenomeno collaterale non previsto ma particolarmente piacevole. La strana combinazione tra iniziativa delle 50 cime, limitazione al movimento, ma la concessione all’utilizzo della bicicletta fuori dal proprio comune, genera un’attività alquanto ecologica e singolare. Molti dei nostri soci combinano l’utilizzo della bicicletta per spostarsi alle partenze delle 50 cime e successivamente salirle a piedi in escursione. Le strade pressoché deserte diventano pieno dominio dei nuovi ciclo-escursionisti. Donato, Gianna, Paola, Sonia, Nicoletta, Francesco ed i ragazzi di San Leonardo diventano gli specialisti di questo tipo di evasione.
Il 20 marzo in una situazione surreale di confinamento, in occasione del primo giorno di primavera, accolto da una festosa nevicata il nostro striscione con il logo del 50° viene collocato sul pannello di Ponte San Quirino. Qui per diversi mesi accoglierà i turisti all’ingresso delle valli ricordando il nostro importante anniversario.
Il 16 aprile si re-inizia con le dovute cautele. Luca e Lucia presentano alla sezione le nuove magliette primaverili dedicate al 50 di fondazione. Con buon gusto ed un certo tipo di stile riescono a combinare su un pregevole capo tecnico il nostro logo e lo stemma del cinquantesimo realizzato da Paola. Veramente un lavoro molto apprezzabile.
Il 3 maggio Ivo e Guerrino completano la costruzione e il riordino dell’area delle panche con tavolo presso la località di Nebesa sul Monte Roba. Il materiale da costruzione fornitoci gratuitamente dalla segheria di Roberto Corredig viene installato lungo il sentiero didattico del Monte Roba e Monte Barda.
Il 9 maggio si riprende con l’attività escursionistica in ambiente. Il tradizionale appuntamento dell’Intersezionale Cai ha luogo presso la nostra baita di passo San Martino. Purtroppo al momento non è ancora possibile riprendere le attività con i consueti numeri, quindi bisogna optare per un’attività simbolica e rappresentativa dell’evento. Necessariamente l’incontro è contingentato a venti partecipanti ospiti, ai quali si unisce il nostro consiglio direttivo. Due rappresentanti per club tra le sezioni e sottosezioni di Faedis, Manzano, Palmanova, Planiska Druzina Benecije, Pasian di Prato e Saf Udine partecipano all’ascensione del Monte San Martino, alla visita del castagno monumentale e del museo storico rurale di Canalaz. Il socio Paolo Tomasetig accompagna i convenuti mostrando con giusto orgoglio le bellezze ed il recupero delle tradizione in questo lembo del comune di Grimacco. Nel bel pomeriggio passato insieme sui prati attigui alla baita c’è il tempo di socializzare e di riassaporare il gusto dello stare insieme. A fine giornata il cuore si riempie di gioia per le belle parole lasciate sul libro delle firme della nostra baita.
“9 maggio 2021 Enrico Brisghelli Presidente Saf Udine – Arrivato come sconosciuto ospite, torno a casa commosso per la splendida accoglienza in nome di valori condivisi e di un sentimento semplice di amicizia vera. Grazie!”. Queste sono parole inutili da commentare ma lasciano già così un segno indelebile alla giornata.
Il Monte Fara con i suoi 1342 mt. di altezza il 30 maggio sancisce la vera ripresa dell’attività escursionistica di gruppo. Carlo guida la prima escursione post lock-down tra le incertezze della ripresa. Nonostante tutto il bel gruppo con un giro ad anello raggiunge gli obiettivi prefissati. Luca sperimenta le riprese con drone dell’escursione, realizzando i primi filmati di forte impatto.
Il 13 giugno Donato guida l’escursione al monte Valinis. L’itinerario ad anello permette di salire le prime alture a ridosso di Meduno. La splendida posizione di questo rilievo estremamente aperto e solare fanno si che il luogo assai panoramico sia meta di numerosi decolli degli appassionati del parapendio.
Lunedì 21 giugno è il gran giorno, esattamente a 50 anni dalla nascita del Cai Val Natisone ha luogo sulla vetta del Matajur il concerto d’archi dell’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani. La giornata è di quelle che rimangono nei ricordi più belli. La perfetta organizzazione seguita da Paola ospita quasi duecento spettatori sulla cima dell’amata montagna. L’evento viene impreziosito pure dalla presenza del Presidente regionale Cai Silverio Giurgevich. La passione per la musica dei quattro giovani orchestrali, l’ambiente alpino rapiscono i convenuti. La montagna viene avvolta dalle dolci note che accarezzano l’orecchio del folto pubblico, creando momenti assai piacevoli. La montagna poi però ricorda comunque di essere un ambiente particolare, il quale deve essere accettato per quello che è, con tutti i limiti che può avere l’umano. Un temporale in avvicinamento fa concludere anzitempo il concerto, le poche gocce sembrano però quasi una piccola benedizione piuttosto che un evento funesto. Il concerto si conclude nei migliore dei modi presso il Rifugio Pelizzo. Manco averlo programmato, . . . non poteva riuscire meglio!
Il 26 giugno presso il circolo culturale di San Leonardo si tiene la 50° assemblea ordinaria dei soci preceduta dall’assemblea straordinaria dei soci, nella quale viene adottato il nuovo statuto sezionale. Si tratta di un momento di festa seppure con le limitazioni in atto. Nell’occasione vengono premiati i soci benemeriti per la fedeltà all’associazione. Alma Chiuch, Remo Ciccone, Roberto Corredig ed Elio Sittaro ricevono il distintivo dei 50 di iscrizione al Cai. Passione alpinistica che coincide con la nascita del sodalizio valligiano. Durante l’evento vengono conferiti dal nuovo direttivo dei riconoscimenti ai consiglieri uscenti, ringraziandoli per l’impegno profuso durante loro mandato. Siamo sicuri che Dino, Ivo, Laura, Mariano e Gianni continueranno seppur da diversa posizione a sostenere la nostra famiglia alpina.
Torniamo ora alle escursioni. Il 20 giugno vi è l’ascensione al Viliki Rop, Ivo e Max ci conducono su questa impervia montagna a cavallo tra la Val Resia e la Val del Torre. La proposta alquanto originale richiama la presenza di una trentina di appassionati, i quali vengono suddivisi in due gruppi.
L’11 luglio Josko, ci porta a visitare i dintorni di Tolmino. Partendo dal punto più basso del parco nazionale del Tricorno, l’abile guida di Caporetto ci conduce sino alla bellissima chiesetta militare di Santo Spirito – Javorca. La giornata viene arricchita culturalmente dalle spiegazioni del custode del luogo sacro e dalle sempre precise note storiche del nostro Mariano Moro.
Sabato 4 settembre una sessantina di soci si danno appuntamento all’inizio del sentiero Cai 749 a San Pietro al Natisone. Un’altro grande evento li attende. Siamo all’intitolazione del sentiero maestro delle valli al Professor Renato Qualizza. La figura ed i tratti della persona vengono ricordatati con trasporto da Dino ed Ivo, l’emozione si fa sentire. Il coro Nediski Puobi diretto dal maestro Beppo Chiabudini impreziosisce l’evento. Il presidente della commissione sentieri Giuio Carnica Pergiorgio Tami ed il vicesindaco di San Pietro Cesare Pinatto plaudono all’iniziativa con i loro interventi. Poi Paola, scoprendo la targa posta all’inizio del sentiero, suggella il forte legame del primo presidente del Cai Val Natisone verso la comunità di San Pietro ed le montagne delle nostre Valli. Il giorno successivo domenica 5 settembre un folto gruppo di escursionisti raggiunge la vetta del Matajur partendo da San Pietro in occasione della festa della montagna. La ricorrenza entrata nella tradizione degli escursionisti è un appuntamento ormai consolidato degli ultimi anni, capace di raccoglie sempre un buon numero di partecipanti da ambo il confine. Unico rammarico rimane che quest’anno il nostro gruppo non sia stato invitato ufficialmente dalla comunità di Montagna del Natisone e Torre a partecipare all’evento, nonostante le numerose belle iniziative intraprese. Un neo organizzativo colto con molto rammarico dal nostro direttivo e da tutti i soci.
Il 12 settembre Luca e Lucia ci portano ad affrontare l’uscita tecnicamente più difficile dell’anno. Siamo in Carnia sulla ferrata al Monte Zermula ed al Zuc della Guardia. Per una circostanza fortunata e casuale sulla sommità del monte ci incontriamo con gli amici del Cai Tricesimo anch’essi impegnati nella medesima uscita. Le ultime due sezioni Cai nate in Friuli Venezia Giulia hanno così modo di conoscersi e socializzare.
Il 26 settembre Ivo ci porta nel parco Nazionale del Tricorno. La prestigiosa salita allo Zadnjiski Ozebnik avviene attraverso sentieri senza segnavia e porta a raggiungere una cima di oltre duemila metri.
Il 2 ottobre a Pieve di Cadore, Paola Qualizza dopo aver superato brillantemente il IV corso per operatori regionali tutela ambiente montano, ottiene l’ambito titolo conferitogli dal Cai. Questi è il primo titolo del genere ottenuto dalla nostra sezione. Complimenti Paola! Di certo il tuo impegno e le tue conoscenze saranno molto utili alla crescita della nostra sezione.
Il 13 ottobre presso il campo sportivo di San Leonardo congiuntamente ai ragazzi dell’alpinismo giovanile del Cai di Udine, 14 nostri giovani soci partecipano ad una giornata sulla prevenzione degli incendi boschivi. Il Corpo Forestale Regionale stazione di Cividale in una lezione alquanto divertente e dinamica riesce a coinvolgere i ragazzi impartendo loro varie lezioni sull’uso dei materiali e sui comportamenti da tenere in caso di incendio.
17 ottobre, Caistagnata alla baita sotto il San Martino. Gregorio e Michele organizzano l’escursione al Monte Nadolino nei pressi del passo Prievalo. L’inedito itinerario ci porta così a compire la salita di una cima delle 50 cime, attraverso un tracciato realizzato per l’occasione. Al termine dell’uscita, come da consuetudine i partecipanti si fermano sugli accoglienti prati della baita per consumare una buona pastasciutta e per festeggiare il gustoso frutto di stagione.
Siamo ancora una volta nei pressi di Tolmino, Marina e Roberto il 24 ottobre ci fanno conoscere la meravigliosa cresta che parte da Zatolmin e sale verso il Monte Tolminski Migovec. In un tripudio di magnifici colori autunnali, seguendo uno splendido concatenamento vengono salite le cime del Kobilnik,Vrh Ruta e Grušnica.
Siamo ora agli inizi di novembre, è tempo dei primi consuntivi. Il 6 novembre presso l’agriturismo ”Il ronco dello schiopettino” ha luogo la nostra cena sociale. Buona la partecipazione dei soci a quello che è ormai un evento tradizionale. Ivana con molta cura ed attenzione ci propone un ottimo menù, mentre Luca a fine serata ci delizia con un bellissimo video, nel quale vengono raccolte tutte le migliori immagini della stagione escursionistica 2021.
Altro successo personale, che di sicuro porterà un certo beneficio alla sezione, è la nomina avvenuta il 4 dicembre del neo socio Cristian Boemo alla Vicepresidenza della commissione interregionale per l’escursionismo Veneto Friulana Giuliana. Un bagaglio di esperienze notevoli per il nostro gruppo, unite ad alcune nuove idee, le quali hanno già portato delle interessanti proposte per il calendario escursionistico 2022.
L’11 dicembre in occasione della Giornata Internazionale della Montagna la nostra Paola ha mossi i primi passi nell’attività di divulgazione della tutela dell’ambiente montano. Nel giorno stesso e nei giorni immediatamente successivi, sono state realizzate diverse interessanti iniziative. L’aggiornamento della pagina TAM sul nostro sito ha portato una nuova veste grafica con dei loghi personalizzati molto accattivati. Sui nostri canali social, gruppo whatsapp e pagina facebook sono stati pubblicati dei piccoli e colorati video che richiamano l’importanza della ricorrenza. Ancora Paola infine, presso la scuola primaria Dante Alighieri, ha promosso una lezione di educazione ambientale per i ragazzi delle scuole elementari di Prepotto, una bella iniziativa per poter avvicinare e sensibilizzare i più giovani allo straordinario ambiente della montagna.
Sempre 11 dicembre, a Lubiana, il nostro socio Joško Kodermac riceve l’ambito riconoscimento di guida d’onore della Planinska Zveza Slovenije. L’abile guida dell’Isonzo viene così premiata per 30 anni di attività di accompagnamento escursionistico, condividendo pure nel frattempo un decennio di esperienze anche con il nostro gruppo alpinistico. Complimenti da noi tutti e soprattutto grazie, caro Joško!
24 dicembre, tradizionale XXXIV fiaccolata della pace sul sentiero didattico del Monte Roba e del Monte Barda. Quasi una trentina di escursionisti partecipano a questo sentito appuntamento della vigilia di Natale. Causa le restrizioni pandemiche questa volta non è stato possibile ritrovarci presso la sede per i consueti auguri di Natale. Nonostante l’impedimento, sul nuovo tavolo in località Nebesa, in uno spazio aperto e lontano dall’affollamento è stato possibile scambiarsi gli auguri brindando con un buon bicchiere di prosecco. Alla bella serata con molto piacere partecipa pure il giovane gruppo speleologico Valli del Natisone.
Sentieristica. Anche quest’anno la sezione si è impegnata nella cura dei sentieri a noi affidati. Buona la risposta dei soci a questo genere di attività. La perfetta organizzazione della responsabile Sabine Zorza ed i singoli responsabili dei sentieri hanno garantito la percorribilità degli stessi durante tutto l’arco dell’anno. Oltre a aver svolto il lavoro ordinario a noi affidato, il gruppo sentieri ha pure provveduto al rifacimento della segnaletica orizzontale sul sentiero 749 ed ad apporre le nuove tabelle delle varianti al sentiero tematico “Poti Miru”. In questo settore è doveroso pure segnalare il potenziamento del parco attrezzature. Infatti causa usura, vetustà dei materiali e le molte ore lavorate il consiglio ha provveduto all’acquisto di tre nuovi decespugliatori e di una piccola motosega. Spese necessarie che ci garantiranno la piena operatività per la prossima stagione.
Capanna Sociale Baita Cai Val Natisone – Koca pod Sv. Martinam.
Anche in questo secondo anno di pandemia, le restrizioni imposte per motivi di prevenzione sanitaria hanno comportato una notevole riduzione degli eventi programmabili. Le attività si sono svolte nei mesi di maggio, agosto, settembre ed ottobre, quando la situazione era migliore, e comunque nel massimo rispetto dei protocolli di sicurezza, sfruttando sopratutto la benevolenza delle condizioni meteo e gli ampi spazi all’aperto del bellissimo prato circostante la Baita.
Sono stati organizzati quattro eventi ufficiali, Il primo è stato l’incontro Intersezionale CAI con i presidenti di sezione. Il secondo ha visto la gradita sosta ed il ristoro di un numeroso gruppo, organizzato dalla pro loco Nediske Doline. La terza occasione di festa è stata l’annuale Kuatarinca, con S. Messa nella chiesetta di S.Martino. Ed infine la tradizionale CAIstagnata Sociale d’autunno. Ma l’attività promozionale e gli incontri con singoli o piccoli gruppi di appassionati della montagna è stata ben più ampia e continua. Grazie al costante impegno dei soci Lucia Verzegnassi, Paolo Morelli de Rossi e Michele Canalaz (Ispettori Baita), la struttura è rimasta aperta ben 170 volte durante tutto l’anno. In caso di maltempo sono stati effettuati passaggi di controllo per verificare che tutto fosse in ordine. Nei fine settimana, sopratutto con meteo favorevole, le aperture si sono estese alle ore centrali delle giornate; quelle con maggior afflusso di escursionisti in transito. Da tutte le parti della nostra Regione, del Veneto, delle vicine Slovenia ed Austria, molti visitatori hanno sostato in Baita apprezzando l’assistenza e l’ospitalità che veniva loro offerta. Fra le testimonianze scritte che alcuni hanno lasciato sulle pagine del Diario di Baita, oltre a quella sopramenzionata del presidente Brisighelli, ne riportiamo ancor una particolarmente significativa.
“Ho trovato una famiglia che ha dato sostegno materiale (vino) alla mia sete. Oggi, a distanza di 50 anni e forse più, sono ripassato nei luoghi cari della mia infanzia. Un ricordo caro a distanza di vita. Con sincero affetto al CAI di S.Pietro, mia prima Sezione. Dario Scrignaro / Vernasso.”
Ma alla sera, quando gli escursionisti se ne vanno, il prato al Passo di S.Martino ritorna ai suoi veri e legittimi abitatori: gli animali del bosco. I bellissimi palchi di corna, “donati” da un grosso cervo in muta annuale e ritrovati nei paraggi dalla socia Marina Trinco, nonché le numerosissime tracce che segnano il terreno più o meno innevato, testimoniano la varietà ed il numero dei nostri amici selvatici con i quali dobbiamo condividere, con amore e rispetto, quel fantastico ambiente. Lo stesso vale per gli esseri vegetali, alcuni dei quali sono stati contrassegnati a scopo didattico con cartellini recanti le denominazioni in italiano e nella parlata locale, che vengono curati e tutelati per migliorare la biodiversità. Il vicino castagno monumentale di Canalaz, recuperato e valorizzato dai soci Paolo Tomasetig e Gregorio Zuferli, dialoga e condivide i visitatori con la Baita in una concreta ed esemplare sinergia che mostra a tutti cosa sia la Tutela dell’Ambiente Montano.
Bene! Concludo la relazione morale ringraziano innanzi tutto il nostro instancabile consiglio direttivo. Il quale con un ottimo lavoro di squadra e professionalità ha saputo confrontarsi per realizzare tutti gli importanti eventi posti in calendario lo scorso anno. Ma con altrettanto riconoscimento, il particolare ringraziamento va a tutta quella serie di soci che si sono mossi nella penombra e sono parte attiva colonna portante del nostro circolo alpinistico.
Nell’augurarvi un anno escursionistico 2022 pieno di libere giornate ed di appaganti escursioni, mi congedo ………..
Viva il Club Alpino Italiano!
Viva il Val Natisone!
Il Presidente
Massimiliano MIANI