Progetto webcam: una soluzione semplice ed economica, realizzata dal CAI, e pensata su misura per i rifugi lombardi.
E’ sempre più richiesta la possibilità di vedere in tempo reale immagini scattate nei dintorni dei rifugi. In pochi resistono alla curiosità di osservare il meteo o l’ambiente circostante prima di programmare una gita. La webcam presso il rifugio è ormai un servizio che può influenzare la scelta della destinazione.
La Commissione Regionale rifugi non poteva quindi non considerare questo aspetto nella programmazione dei propri progetti.
Significativa, a questo proposito, l’esperienza maturata con il rifugio Del Grande Camerini, gestito dalla sezione CAI di Sovico, sezione di appartenenza di Giorgio Chiusi, Presidente uscente della Commissione regionale rifugi del CAI Lombardia. L’esigenza di poter disporre di foto in tempo reale (o quasi) dal rifugio era stata inizialmente affrontata con una soluzione semplice ed economica che consentiva di depositare foto sul sito del rifugio tramite uno smartphone con una app dedicata, realizzata da un socio della sezione. La soluzione ha riscosso l’interesse di diversi rifugi e sezioni del CAI, tuttavia, la crescita delle richieste implicava una continua ed onerosa manutenzione della app, non più utilizzabile sui più recenti Smartphone in quanto non compatibile con i continui aggiornamenti di Android.
La problematica è quindi stata portata all’attenzione della commissione regionale rifugi al fine di valutare una possibile soluzione generalizzabile. L’obiettivo era quello di fornire un servizio per i rifugi della Lombardia, anche non aderenti al CAI. E’ stato quindi naturale procedere in partnership con Assorifugi che dispone di un portale con pagine dedicate per i rifugi e che si è resa disponibile a predisporre quanto necessario per ricevere sul portale le immagini provenienti dalle webcam.
I requisiti individuati per la ricerca della soluzione sono: basso costo; flessibilità nelle modalità di comunicazione considerando l’eterogeneità delle situazioni dei rifugi (WiFi; 3G / 4G; ethernet…); possibilità di alimentazione con pannelli solari; un’ampia fascia di temperatura di funzionamento (almeno da -20 a + 50 gradi centigradi); la possibilità di trasmettere immagini via FTP e di personalizzarle con messaggi definibili dal rifugista senza costi aggiuntivi per il servizio; infine che l’hardware utilizzato fosse il più simile possibile per la varie versioni, nonché disponibile per almeno 5-6 anni in modo da potere disporre di pezzi di ricambio.
Definiti i requisiti, il passo successivo è stato il test di alcune delle soluzioni più diffuse sul mercato per circa un anno senza però ottenere risultati soddisfacenti. Prestazioni migliori sull’insieme dei requisiti avrebbero richiesto l’adozione di soluzioni molto più costose rispetto a quanto preventivato. Soluzioni “ad hoc” realizzate “in casa” avevano trovato inizialmente la contrarietà della Commissione per le problematiche di sviluppo, gestione e manutenzione, tuttavia, i deludenti risultati dei test, portarono a riconsiderare questa possibilità. Grazie alle competenze, hardware e software, disponibili all’interno della sezione di Sovico è stato quindi sviluppato un primo prototipo funzionante. La parte meccanica, sostanzialmente costituita dalla scatola che contiene hardware e videocamera, è stata pensata in relazione alle condizioni tipiche della montagna: plastica resistente ai raggi UV e tettuccio in acciaio inox. E’stata inoltre inserita una valvola di compensazione della pressione fra interno ed esterno che consente di evitare la formazione di umidità interna passando dalle temperature anche elevate per l’esposizione al sole a quelle rigide notturne. La parte hardware è costituita da una microcamera collegata ad un modulo Raspberry, ovvero un minicomputer standard ed economico programmabile e collegabile a numerosi dispositivi, fra cui, appunto la videocamera.
L’architettura complessiva della soluzione (si veda la figura) è basata sul server di Assorifugi dove vengono depositate le foto scattate dalla videocamera che vengono quindi visualizzate nella sezione del rifugio. Sul server è depositato anche il file di configurazione che contiene tutti i parametri in base ai quali la webcam scatta le foto opportunamente comandata dal minicomputer (frequenza di scatto; eventuali testi e loghi da inserire nella foto; risoluzione e qualità delle immagini….). Il file di configurazione è facilmente modificabile via internet direttamente dal rifugista. E’prevista poi una connessione VPN che consente eventuali interventi tecnici da remoto sul software.

Il prototipo è stato quindi testato in circa 8 mesi, durante i quali, fra l’altro, sono anche stati messi a punto algoritmi per avere foto in notturna di buona qualità. I risultati positivi del test hanno condotto, quest’anno, ad avviare la fase di distribuzione in collaborazione con Assorifugi con l’obiettivo, per il 2021, di effettuare l’installazione in una decina di rifugi che ne hanno fatto richiesta. Assorifugi, tramite una società terza, segue l’acquisto della componentistica, delle lavorazioni di assemblaggio e la fatturazione ai rifugi mentre per la distribuzione e l’installazione sono stati coinvolti giovani soci CAI con un rimborso spese. La versione in distribuzione è quella con WiFi e viene fornita ai rifugi a 215 euro + iva.. Prezzo assolutamente concorrenziale vista la qualità del prodotto declinato esattamente sulle specificità dei rifugi. Include inoltre, senza costi aggiuntivi, la pubblicazione e personalizzazione delle immagini sul sito di Assorifugi. E’ pronta è potrà essere distribuita alle stesse condizioni anche una versione ethernet; è in fase di test, e sarà più costosa (intorno ai 700 euro), la versione 3g/4g con router, alimentabile da pannelli solari. Il test partirà a breve presso il bivacco Città di Cantù sull’Ortles a circa 3500mt.
Al momento è stata completata l’installazione e la messa in funzione per i rifugi Zoia, Ventina, Shambalà, Salmurano, Motta, Della Corte, Del Grande Camerini e Dalco. Per l’attivazione delle webcam nei rifugi, per quest’anno stanno collaborando alcuni Juniores del CAI di Sovico.
I primi riscontri sono molto positivi, in particolare sono apprezzate la possibilità di vedere fino a 24 foto sulle 12 ore precedenti, una ogni mezz’ora (parametro configurabile), la qualità delle immagini e la possibilità di personalizzarle da remoto in modo semplice. Sul sito https://www.rifugi.lombardia.it/ è possibile vedere le foto per i rifugi elencati. Sono visibili anche le webcam di altri rifugi che avevano installato autonomamente una webcam in precedenza.
Infine, ma non meno importante, la Commissione regionale rifugi CAI riconosce il costo sostenuto per l’acquisto della webcam fra quelli sovvenzionabili con i fondi disponibili, abbattendo così ulteriormente il costo per i rifugi del CAI.
Non si può quindi che essere soddisfatti per il risultato: una soluzione semplice ed economica, realizzata dal CAI insieme a soci CAI, pensata su misura per i rifugi lombardi e chissà, forse non solo lombardi! Un particolare ringraziamento alla Commissione Rifugi Lombardia e ad Assorifugio che hanno creduto nel progetto e a tutti i soci della sezione di Sovico che hanno contribuito direttamente al progetto: Zanzottera Paolo (hardware e testing); Zanzottera Sara (sviluppo software); Chiusi Michele (assistenza software e attivazione nei rifugi); Riva Nicola e Perego Aurora (attivazione nei rifugi); Chiusi Giorgio (coordinatore progetto) e per Assorifugi; Michele Bariselli.
)