Organizzato e patrocinato dal CAI di Antrodoco, il 25 luglio prende il volo un viaggio etico nelle Ande Peruviane, punto di inizio di un progetto di solidarietà a favore dei bambini e dei giovani delle comunità che vivono ai piedi della Cordillera Blanca. Un gruppo di 13 trekker appartenenti a diversi CAI del territorio (Antrodoco, Amatrice e Rieti), e di altre sezioni (Roma, Teramo, Frosinone e Piedimonte Matese) faranno un’esperienza speciale nella splendente catena della Cordillera Blanca e visiteranno con le guide locali le montagne: tra queste, la Montagna dei Sette Colori (mt 5.200 punta max), importante area di conservazione naturale, Sito Unesco oggi a rischio per una recente concessione mineraria per scopi estrattivi, e i siti archeologici Inca, tra cui il Machu Picchu, una delle Sette Meraviglie del mondo moderno, da pochi mesi a ingresso limitato al fine di salvaguardare l’ambiente. Alcuni tenteranno la salita al Nevado Pisco (5.760 mt), altri resteranno su quote intorno ai 4.800 mt provando la bellezza di una notte stellata dentro una tenda. “Dagli Appennini alle Ande”, come direbbe Edmondo de Amicis. Ma cos’è un viaggio etico? E’ un viaggio che arricchisce e allarga il cuore perché promuove il “turismo dal volto umano”, il contatto autentico con le comunità del posto (per es. il soggiorno a Cuzco capita durante la festa nazionale dell’indipendenza), la conoscenza diretta delle loro problematiche e della cultura locale, anche e soprattutto nei luoghi più remoti come questi del Perù, dove ogni emergenza geografica svettante e naturale è sacra. Questo viaggio della durata di 20 giorni è stato organizzato da Rieti dal CAI direttamente con Padre Alessio Busato, vicentino, che è già venuto due volte in città per arrampicare nelle falesie di Grotti e Ferentillo; Padre Alessio è in servizio da 11 anni presso la parrocchia di Shilla (mt. 3050) che unisce 7 paesini alle falde del Nevado Huascarán, la montagna più alta del Perù. É una comunità formata principalmente da contadini poveri che arano i loro piccoli terreni solo con il piccone e vivono vendendo i prodotti da loro coltivati. Padre Alessio, che in primavera ha fatto visita al Vescovo di Rieti Monsignor Pompili, sarebbe voluto venire a dare una mano ad Amatrice, avendo già prestato il suo servizio volontario quando ci fu il sisma dell’Umbria, ma erano già tantissime le squadre in azione. Amatrice nel mentre è stata ed è sotto le cure pastorali di due parroci peruviani.
Articolo scritto da Ines Millesimi