Montagna Terapia..pronti…via

 

Il CAI e Comunità per il recupero delle disabilità psichiatriche lanciano il progetto di Montagna Terapia. Accordo con la struttura del Ghilarzese.

Il Club Alpino Italiano si misura in Sardegna con un concreto progetto di Montagna terapia. Cai Sardegna e Cai Nuoro, con il responsabile Tonino Ladu di Olzai, hanno stretto un accordo di collaborazione con la Comunità Santa Caterina di Ghilarza, struttura residenziale psichiatrica per adulti a carattere intensivo. La collaborazione tra le due istituzioni rende immediatamente operativa la realizzazione della escursione del 27 marzo prossimo, diretta da Tonino Ladu per il CAI e dalle operatrici e operatori della struttura di recupero sul sentiero dei carbonai chiamato “S’Andala ‘e sos boscos”. Uno straordinario compendio di lecci che fà da cornice ai paesaggi interni della Barbagia tra Olzai e Ollolai. Sarà l’occasione, in raccordo con l’amministrazione comunale del paese de S’arzinamentu, per visitare e curiosare sull’antico mulino ad acqua, a ruota verticale, che sta su quelle pendici dal 1850 e considerato esempio unico di quel tipo di archeologia industriale. La Montagna Terapia significa per l’intero Club Alpino Italiano una delle anime costituenti del sodalizio e della scoperta e rivitalizzazione della montagna. “ Il Cai in Sardegna, sostiene Tonino Ladu, si sta organizzando e partecipa con tutta la sua forza e presenza capillare per accrescere, anche a fini terapeutici, il valore della cultura delle nostre montagne e della nostra storia strettamente legata alla antica rete sentieristica che univa città e villaggi. L’esperienza con la struttura di Ghilarza non è che la prima e ci incoraggia su un cammino che certo non si ferma in Barbagia”. Entusiasmo per il progetto di Montagna Terapia con il CAI  viene espresso dalla direzione e dalle operatrici e operatori della struttura residenziale di Ghilarza. L’Istituto ha da tempo adottato l’idea e la pratica concreta di unire la montagna al disagio psichico. “Il progetto, sostengono le operatrici di Ghilarza, lo intendiamo come strumento innovativo, terapeutico – riabilitativo e socio-educativo per consentire a ragazze e ragazze con patologie difficili di riappropriarsi della propria persona nel contatto con la natura e nella condivisione con il gruppo di bellezze e di paesaggi unici in Sardegna”. Nel programma del gruppo di lavoro, composto da una psichiatra, una psicologa, una educatrice e un infermiere, rimane fisso l’impegno mensile di una escursione in collaborazione con gli esperti escursionisti del CAI. Intanto si inizia dai boschi e dai graniti di Barbagia.

Marzo 21

Matteo Marteddu

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