Montagna Terapia In Barbagia

Si aprono spazi e paesaggi di nuove speranze. Orotelli.

 

Con ragazzi speciali. 29 Maggio 2021.Il CAI prosegue nel progetto di montagnaterapia.Si, perché sono davvero speciali quei ragazzi che sgranano gli occhi di fronte ai prati verdi di una primavera avanzata con brezze d’occidente che accarezzano i loro volti. Guidano Natalio e Giuseppe, con generosità e disponibilità CAI. Con Tonino li seguiamo a distanza lungo sentieri di contadini e pastori. E la sensibilità incardinata nella alta professionalità di Manuela, Carla e Antonio  ne segue sguardi, fatiche abbozzate, solitudini, commozioni, curiosità. Se non c’è passione, questo lavoro non si fa’, dice Manuela. Dura la salita dal bivio della 129. Calone, quel monotorre intatto nelle sue pietre di storie graffiate, simbolo di un paese, sentinella di ingresso alle terre di Barbagia. Sfiorano i ragazzi gli immensi conci di granito. Stanno lì da 3500 anni. Ricompresi in orizzonti vasti, da Gonare a Santu Padre, dalle torri spente di Ottana ai primi contrafforti del Gennargentu. Pascoli verdi scossi dal vento a Madaulas. Mandrie e criniere di cavalli bradi, austeri e forti. Ruderi di architetture rurali, cadenti e narranti di decenni e decenni di vite consumate, senza orizzonti. Graniti levigati nell’arte e nello stile dei pozzi campestri orotellesi. Tutto i ragazzi inseriscono nei loro pensieri e ricompongono nel loro percorso di fatica e sudore, stamane. Da sfondo l’intrico delle sugherete di Sa Serra, compendio unico che mantiene intatto il senso di scrigno e patrimonio integro e intangibile di una comunità’. Sino al nuraghe fortezza o reggia. Aeddos, con le sue cinque torri richiede l’inchino che i grandi avvenimenti storici impongono. Qui, nel villaggio che si accosta hanno creato civiltà’, economia, senso religioso, radicato spirito condiviso che hanno lungo i millenni trasmesso a valle. Di questo i ragazzi, le assistenti, i direttori dell’escursione hanno parlato nell’incontro finale, sotto la sugherete e all’ombra della reggia nuragica. I saluti finali di un arrivederci a presto. Perché il CAI continua nel suo progetto.

Matteo Marteddu

Maggio 21.

 

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