Cai Sardegna Sul Sentiero Italia. Buone Pratiche

Il CAI sui monti di Dorgali, definita la segnaletica per il Sentiero Italia.

Lavoro dei volontari e dell’Agenzia Forestas.

Neanche la leggera brezza che sale dal golfo attenua fatica e sudore questa prima domenica di Giugno. Non scoraggia i passi dei soci CAI sui calcari torridi sopra l’ansa di Gonone. Controllo serrato e dettagliato della segnaletica sul Sentiero Italia. Vi partecipano il Presidente Regionale Cai Sardegna Matteo Marteddu. Il responsabile della Sentieristica, il sassarese Gesuino Onida con un robusto gruppo di soci provenienti dal nuorese, sassarese e Gallura. Il numero 200, 2 come settore, 00 come Sentiero Italia Cai, luccica sulla segnaletica verticale e orizzontale e sulle frecce in materiale resistente ad ogni intemperia, proveniente direttamente dalle fabbriche del nord Italia. A definirle, i mesi scorsi e a provvedere alla loro sistemazione, esperti Cai della sezione di Nuoro e operatori dell’Agenzia Forestas. L’Area di riferimento della città di Dorgali è interessata dal sentiero Italia per circa 40 chilometri su 620 dell’intera Isola. E Dorgali può vantare il primato non solo in Sardegna ma tra i primi posti nei complessivi 7200 chilometri del sentiero che si snoda da Santa Teresa di Gallura sino alle porte di Trieste. I soci Cai, guidati dai dirigenti regionali, hanno sotto la cappa dell’afa estiva, ripercorso a ritroso, talvolta con l’utilizzo del pennarello di conferma, il tratto da Buca d’Irghiriai, sino alle falesie e alle spiagge di cala Cartoe. Storie nascoste dentro il cuile de Ziu Tatanu, paesaggi da Monte Ghirveri sulle coste d’Ogliastra, sulle cale sino al capo di Monte Santo. Sotto gli scarponi degli escursionisti Cai, Rutta Sos Molentes, sino al Cuile Sa Tintura che trasuda ancora di fatica e di economia povera strappata alle forre del calcare e alla scarsa macchia mediterranea di questi luoghi impervi. Il Sentiero Italia Cai si avvicina a Monte Moru e si aggrappa ai ciottoli di pietra vulcanica modellati dalle onde di Punta Nera. Sul versante opposto il sentiero si inerpica su Scala ‘e Accas per Monte Ruiu, Bardia, sino a guadagnare la periferia di Dorgali a Scala ‘e Omines e Galleria Etza. Per proseguire verso i Supramonti. “ Luoghi e sensazioni irripetibili, sostengono dirigenti e soci CAI. Indicazioni precise, non invasive, risultato di alta competenza dei volontari CAI e degli operatori Forestas. Buone pratiche sul campo di attuazione della legge regionale sulla Sentieristica, contributo di spessore per la cultura e il patrimonio di ambiente, Storia e di sviluppo della comunità dorgalese e non solo”.

Matteo Marteddu   Giugno 22

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