Dai Sindaci della valle del Tirso volontà di azioni per la prevenzione degli incendi. Proposta del Sindaco di Orotelli nella escursione manifestazione Cai sui luoghi inceneriti.

Dai Sindaci della valle del Tirso volontà di azioni per la prevenzione degli incendi. Proposta del Sindaco di Orotelli nella escursione manifestazione Cai sui luoghi inceneriti.

Partirà dai sindaci della valle del Tirso una proposta innovativa per concrete attività di prevenzione degli incendi estivi. È l’impegno che il sindaco di Orotelli Toni Bosu ha assunto domenica, concludendo la manifestazione- escursione sui resti del rogo estivo che ha ridotto in cenere 500 ettari a sud del paese. Di fronte al Cai Nuoro e Ogliastra, con i presidenti Tonino Ladu e Nicola Secchi, Matteo Marteddu di Cai Sardegna, con l’adesione del Presidente nazionale Antonio Montani, soci di Orotelli e diversi paesi della Barbagia, associazioni culturali, l’associazione “Su Golostiu” di Bitti, il Sindaco ha rievocato quelle ore drammatiche, con le fiamme che, partendo dalle vecchie cave di Monte Nieddu in agro di Orani, hanno lambito le case del rione alto di Orotelli tra Arai e le rocce de S’Iscaleddu. Su sollecitazione del Cai, promotore della escursione “Sui luoghi di cenere”, lo stesso sindaco, provocherà nell’immediato, un incontro con i colleghi delle comunità vicine della Barbagia  e attorno al Tirso, dal Marghine, al Goceano, per mettere a punto una concreta proposta da mettere sul tavolo della Regione e del Ministero dell’Interno, coinvolgendo il Prefetto, che parta da interventi mirati di prevenzione. “Ho negli occhi, ha detto Toni Bosu ai sessanta escursionisti raccolti attorno alla chiesa campestre di Sinne, il fumo nero di Luglio e ancora, nei luoghi istituzionali dove si assumono le decisioni, non si avverte la necessità di affrontare il tema della prevenzione del fuoco. L’attesa è sempre dei buoi che scappano dalla stalla. Certo occorre spegnere, quando le fiamme ti avvolgono, ma occorre prevenire e oggi, non a Giugno”. Lungo il percorso, guidati dai soci Cai, Tore Podda, Luca Dettori, Giovannangelo Bosu, tra i rocciai di Cucculichima, Punta Pulichitta, Nodu e frore, Verulargiu, Binzas Nieddas, Erilotta, luoghi anneriti, macchia incenerita, segnaletica e tabelle dei sentieri ridotti a carbone, graniti scolpiti dai venti denudati dal verde, la ripresa è lenta. Evidenti i segni della distruzione di aziende, come traspare dalle parole di Mattea Pittalis, moglie dell’allevatore che ha visto arse vive le sue trecentocinquanta pecore. “Occorre partire dalle scuole per far capire, dice Mattea Pittalis, quanti danni e quanta distruzione di ambiente e di civiltà porta il fuoco. Riguarda tutti.” Forte spinta dalle associazioni perché la rivolta civile parta dal basso e richiesta ai sindaci di azioni immediate. Prevenzione, coordinamento di uomini e azioni, tecnologie innovative e mirate non improvvisazione o “fuoco contrario” come nell’Ottocento. Sono state le parole più diffuse negli interventi finali. “Giornata di solidarietà non astratta, dice Matteo Marteddu, ma richiesta di azioni mirate di prevenzione, moderne, con tecnologie di cui già si dispone, e coordinamento non con segnali di fumo da un luogo all’altro.  Oggi non domani. Per capire bisogna incrociare lo sguardo di giovani allevatori che hanno perso tutto”.

Matteo Marteddu

18 Novembre 2024

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