I ragazzi camminano su boschi e su luoghi inceneriti…
Il Progetto Nazionale Ministero e Cai – Scuola si cala nel nuorese con l’Istituto Scientifico cittadino “Enrico Fermi”.
Il Cai Nuoro realizza, con gli istituti scolastici superiori della Città, i progetti nazionali Cai-Scuola . Fanno parte dell’offerta formativa del ministero Pubblica Istruzione, PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), finanziati dal Cai centrale e che in maniera innovativa, una volta rinchiusi nei cassetti vecchie e inutili pratiche di “Scuola-Lavoro”, sono finalizzati agli studenti del triennio conclusivo delle scuole secondarie di secondo grado. La sezione di Nuoro ha colto gli indirizzi del Cai centrale con la nomina di Lidia Sanna, residente a Orani, quale referente per gli impegni di progetto, che hanno trovato prima concreta applicazione nel coinvolgimento del Liceo Scientifico cittadino “Enrico fermi”. “Territori, natura da vivere, zaino e scarponi” il titolo della giornata di giovedì 12, sul campo, con cinquanta ragazzi di quarta e quinta, provenienti dai centri del circondario, dell’istituto diretto dalla dirigente Mariantonietta Ferrante. Con l’impegno dei professori Paolo Marteddu e Maurizio Vatieri, sono stati scelti sentieri e rocciai a ovest del paese di Orotelli per il diretto contatto con quei luoghi che l’incendio di Luglio ha trasformato in “natura morta”. A dirigere l’escursione di circa tre ore, il presidente Cai Tonino Ladu, i soci Michele Peddone, Tore Podda, Luca Dettori, Giovannangelo Bosu, Matteo Marteddu del direttivo regionale Cai. Lezione sul prato di Sinne, a ridosso della chiesa omonima, con le strutture architettoniche risalenti all’età protocristiana e bizantina. Per la presentazione del progetto Scuola- Cai, i liceali hanno potuto osservare dal vivo le tracce concrete delle varie fasi di civiltà che nell’area della valle tra Punta Pulichitta, Cucculichima e Corcove, si sono succedute. Dai dolmen del neolitico, ai nuraghi ancora ben visibili, alla economia del “granaio di Roma” , al mondo contadino, massaios e narbonaios, che per secoli e sino a qualche decennio fa, ha regolato vita e ritmi della popolazione di Orotelli e dei centri della valle del Tirso. E’ nei luoghi colorati di nero, con strati profondi di cenere, con la macchia e le piante collassate dalle fiamme, che ragazze e ragazzi hanno potuto approfondire il senso di una piaga, gli incendi, che la Sardegna, più di altre regioni, vive sulla propria pelle anno per anno. Tra Su Ferularzu, Juanne Varche, Erilotta, Inzas Nieddas ormai luoghi irriconoscibili e tempio una volta della civiltà contadina e pastorale. Anche le rocce dalle variopinte forme antropomorfe e zoomorfe sono apparse ai loro occhi piagate dal fumo. Scontata la reazione e la volontà di portare nelle loro aule scolastiche l’idea di fare qualcosa. “Per spegnere l’incendio, prima che nasca, non dopo, come hanno rimarcato nella discussione sotto olivastri plurisecolari. Non vogliamo essere la generazione della “Natura Morta”. I risultati, le riflessioni documentate, le proposte dei ragazzi del Liceo Scientifico di Nuoro faranno parte del progetto nazionale Cai – Scuola e Ministero per l’Istruzione.
12 Dicembre 2024
Matteo Marteddu