Gruppo di Lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del CAI lancia anche quest’anno il concorso “Custodi delle Terre Alte”, giunto ormai alla sua quarta edizione.
PROGETTO PRESENTATO 2025
Bando Nazionale del Cai per le terre di Montagna. La proposta di Cai Nuoro.
Il Cai Nuoro scommette sul Premio Nazionale “Custodi delle terre alte Ed. 2025” promosso dal Comitato Scientifico del Club Alpino nazionale. Obiettivo condiviso, riconoscere il valore della presenza antropica quale fattore di cura, manutenzione, valorizzazione della eredità storica, culturale e ambientale della montagna. Protagonisti persone, associazioni, istituzioni. Le candidature selezionate dal gruppo di lavoro del Cai centrale costituiranno l”Albo nazionale dei custodi delle Terre Alte”, con portale web e pubblicazioni dedicate di valore planetario. La Sezione Cai Nuoro, con la firma del Presidente Tonino Ladu, ha presentato la propria e unica candidatura, indicando, sull’apposito bando, i comuni e le comunità che si ritrovano annualmente attorno a Punta Lamarmora per la manifestazione di maggio “La Montagna che Unisce”, ideata nel 2002 da Peppino Cicalò. Le motivazioni della candidatura che interessano Arzana, Desulo, Fonni, Villagrande con i rispettivi sindaci, si basano, nella proposta Cai, sulla capacità di genti e istituzioni che hanno ribaltato transumanze e lento spopolamento da tragedie antropologiche in opportunità di riscatto. “Attorno e nelle terre più alte di Sardegna, scrive il Cai, viene radicato un nuovo tessuto di imprese artigiane e produttive di ricchezza di montagna. Aree con parchi pubblici e privati, sorgenti con acque limpide e di purezza, funzione didattica per presenza diffusa di flora e fauna, piccole strutture di accoglienza. Solida l’integrazione tra Cai e Agenzia regionale Forestas con tappe di montagna del Sentiero Italia, del sentiero Frassati, e nuova vita per Cuiles e Barraccos, testimoni di dura vita pastorale”. Terre che si intrecciano con la Storia. Quintino Sella, già fondatore del Club Alpino Italiano, percorse a cavallo il Gennargentu nel 1869, come componente della Commissione Parlamentare di Indagine sulle condizioni dell’Isola. Lasciò il diario da cui emergono luoghi e persone, pastori e minatori e in particolare la casa di montagna del Corr’e Boi dove alloggiò in condizioni precarie. Il Cai ripercorre le sue tracce attraverso il Sentiero Italia ben visibile oggi, sui costoni di Janna e Monte e Jenna Duio, con segnaletica bianco rossa realizzata in collaborazione con Forestas. Non appena si conoscerà il risultato del concorso nazionale, il Cai lo presenterà col tema:” Ambiente e Montagna oggi, per viverla con le radici della storia”. “Il progetto, dice Matteo Marteddu di Cai Sardegna, poggia su basi scientifiche e fa emergere le suggestioni dell’oggi. In terre di Montagna sarda dove persone e istituzioni non vogliono mollare. Una opportunità ci viene offerta dal Cai nazionale, non la perdiamo”.
21 Gennaio 2025
Matteo Marteddu