Escursione C.A.I. n. 43 – Pontesu – Irgoli 16/10/2022
– Percorso ad anello di circa 12 km
– Durata: circa 7 ore compresa pausa pranzo
– Classe di difficoltà E, ma che necessita di un buon allenamento
– Percorso in senso orario.
Inizio Escursione da Janna alle ore 8,30.
Raduno presso piazzale antistante salumificio Murru alle 8,00.
Per chi volesse partenza da Piazza veneto Nuoro ore 7.15
Grazie
Partenza da Janna, punto di valico verso la piana di Siniscola che separa la dorsale di monte Senes da quella di Pontesu, i due monti principali del territorio di Irgoli. Da Janna si gode di un’ampia visuale, infatti si possono ammirare la piana di Siniscola, la dorsale del Monte Albo, il mare di Capo Comino, Santa Lucia e Posada.
Le auto vengono lasciate in un ampio spiazzo sterrato per partire percorrendo la carrareccia in salita che porta in località Ghilisti. A sinistra del percorso si può ammirare la valle del Cedrino e il golfo di Orosei, panorama che ci accompagnerà per tutto il tratto in buone condizioni, fino a località Abba Vritta. Sulla destra di Ghilisti si può risalire per arrivare ad un locale adibito a vedetta del corpo forestale e da qui si può godere di una visuale a 360 gradi.
Da Abba Vritta si prosegue per la carrareccia, a questo punto semidistrutta dai temporali degli ultimi anni (lo scorrere dell’acqua in forte pendenza ha scavato delle vere e proprie voragini), per arrivare a località Janna Uneddu, dove si abbandona la carrareccia per imbucare il sentiero che costeggia la dorsale, con ampia visuale sulla piana del Cedrino, Sa Vadde de S’Urmicariu e i cuili di Galennora fino a sa Preta de Su Grabellu. Il sentiero, sempre ben definito, continua su un rocciaio fino a sos cuiles de Thanarghè. Qui si possono ammirare un’infinità di rocce modellate dal tempo e dalle intemperie, e i vecchi ovili ormai semi diroccati.
Si continua la camminata a vista, considerato che il sentiero è seminascosto da S’erva de chentu nodos (al momento mi sfugge la sua definizione in italiano). Raggiunto lo spazio verdeggiante ci si può rinfrescare al vascone di Thanarghè, un abbeveratoio in cemento per il bestiame, dove non manca mai l’acqua corrente. Attraversato il tratto verde si riaggancia il sentiero su roccia, in direzione sud/ovest che ci porta a Sos cuiles de Pontesu. Anche qui sono presenti vari ruderi che in passato erano ricoveri per animali e i loro custodi.
Si prosegue per un breve tratto in direzione ovest, per poi agganciare il sentiero dall’altra parte della dorsale del monte Pontesu, continuando in direzione nord. Il sentiero è abbastanza definito, ma occorre prestare particolare attenzione vista la presenza sul calpestio di ciottoli e pietre smosse dagli animali. Ci farà compagnia la visuale della dorsale del Monte Albo, e sul fondo valle la superstrada 131 D.C.N. in direzione Siniscola/Olbia.
Ad un certo punto dobbiamo abbandonare il sentiero, che ci riporterebbe di nuovo a Janna Uneddu, e fare una deviazione di un centinaio di metri per poter agganciare un altro sentiero in forte discesa e non ben definito in quanto il cisto lo nasconde quasi totalmente alla vista (spero in settimana di riuscire ad organizzare una veloce pulizia). Attraversiamo un piccolo boschetto di mastodontici ontani che ormai il tempo sta segnando inesorabilmente, fino a portarci a Venturu, o da molti conosciuto Pirastru Tortu, così chiamato per la presenza di un paio di peri selvatici fortemente curvati dal vento.
A questo punto lasciamo il campo aperto per inoltrarci nel bosco di lecci ultrasecolari, corbezzoli, erica arborea e fillirea. Dopo alcuni metri abbandoniamo il sentiero, deviando su un terreno sconnesso e pietraia, per agganciare una vecchia carrareccia di carbonai che ci porta a Pera Mattia. Da quì agganciamo il sentiero Itali C.A.I che, attraverso il bosco, ci porterà a Talaché, seguendo, a tratti, antichi sentieri di carbonai e, a tratti, scorciatoie su percorsi creati nel corso degli anni da animali.
Arrivati a Talachè, verso le ore 12,30/13,30, si prevede una pausa pranzo su un ampio spazio all’ombra di lecci maestosi. Solo chi partecipa all’escursione, scoprirà la sorpresa della vista di Talaché.
Dopo questa sosta, ci si incammina per il rientro verso le auto seguendo la carrareccia che ci riporta a Janna. A circa metà strada, in località Preda Longa, per chi ne avesse voglia, sul cucuzzolo che da il nome alla località stessa, si può godere del panorama su tutto il bosco di Su Padente Mannu e la piana di Siniscola.
Da notare che il percorso, per circa il 70%, si snoda sul sentiero Italia CAI che percorre il territorio di Irgoli.
Non mi resta che auguravi una buona camminata e di godere con i vostri occhi della bellezza dei luoghi che non riuscirei a descrivervi per quel che meritano.
Giovanni Puggioni e i direttori di escursione.
Giovanni Puggioni Tel. 3470578479
Peppe Chessa Tel. 3201651588