ASSEMBLEA DEI DELEGATI . Sono intervenuti il Presidente sezionale Tonino Ladu e il PR Matteo Marteddu
Appunti di viaggio Bormio 22
Venendo da Bergamo, Olbia, mi sembravano i tornanti delle nostre storie. E la discesa dal Mortirolo, un tuffo nel futuro da scrivere. Gratitudine al CAI e al cai valtellinese. La ballezza non ha luogo, forse e’ dentro. Ma dai calcari e dal Gennargentu, gemellaggio di bellezze.
Il passaggio di consegne e’ sempre scritto nella storia del CAI. Come e’ ovvio, non lo leggo come un semplice appuntamento burocratico e necessitato. Anzi. E’ sempre momento di bilanci e occasione per gettare lo sguardo avanti. Le esperienze che maturiamo nelle periferie, nelle sezioni o nei gruppi regionali, serve per riflettere e offrire un contributo. se non ora quando? Intanto mi sento di esprimere dal profondo, grazie a Vincenzo Torti. Ci ha guidato, lo dico da presidente di sezione prima, ora da Presidente regionale, con grande capacità di ascolto, sensibilita’ e chiara e nitida competenza.Con lui condivisione e sguardi dritti, a pelle, nell intelligenza e nel cuore. Tra le tante, cito la determinazione con cui ha costruito “ Montagna Servizi”, che dovrà ancora prendere il volo. intanto c e’. E per stare a queste settimane, la netta e chiara posizione sulla Barbara invasione dell’Ucraina. Si stava sviluppando sulle nostre chat uno strano, inquietante e deviante dibattito. Torti ha messo un punto fermo per tutto il CAI, chiarendo chi e’ l aggressore e chi e’ l aggredito, chi e’ il carnefice e chi e’ la vittima.Concetti riconfermati nell editoriale di Montagna 360 : vittime e distruzioni tanto folli quanto incomprensibili. Mi sono ritrovato e ho portato quella posizione nei nostri organi. Si, ha coinvolto, talvolta anche rispondendo con sollecitudine alla nostra richiesta, la Conferenza dei PR , ma costretti, lui e noi, dentro la scarna e totalmente insufficiente e dico inutile cornice dell’art. 58 del Regolamento Generale. E in quelle riunioni ho toccato con mano l inconsistenza e la vacuità di quella norma: quando testualmente dice che “ la conferenza dei PR serve per scambio di informazioni; insomma , come due amici al bar!!! O semplicemente esprime pareri, che ovviamente possono lasciare il tempo che trovano, anche per le modifiche dell RG e dello Statuto. Da qui la mia convinzione : non basta il richiamo alla efficienza e alle procedure delle risposte pronte,nei rapporti tra centro e periferie, come ho sentito anche nel dibattito tra candidati. Questo e’ burocraticamente scontato, e persino potrebbe essere un escamotage per non cambiare. No, occorre costruire la stagione dei nuovi poteri e delle nuove responsabilità dentro il CAI. Occorre resettare e superare la stagione secolare dello Statuto albertino, Franco- Sabaudo dell 800, centralistico, fortemente centralizzato in ogni sua espressione e passare alle aperture del regionalismo moderno, più efficiente e più efficace. Non sono sufficienti le sensibilità e le buone maniere, la volontà affidata al PG. Occorrono norme nuove, scritte, che diano certezze del cambiamento in senso regionalista del CAI. Pensate come sarebbe più nei tempi dell oggi se le proposte di progetti di cui si parla e si decide in queste settimane, venissero generate nei gruppi regionali attraverso il raccordo con le sezioni. Perché la Sezione CAI non e’ piattaforma, e’ vita dentro realtà così diverse tra loro.
Potrei fare tanti esempi. Cito solo il titolo VI art. 39 del Regolamento Generale, per le nuove sezioni. Il CDR che ha la concreta consapevolezza delle scelte, dei luoghi, della gente, delle istituzioni locali, e’ relegato a fare il passacarte. Penso alla diffusa consuetudine, che va consolidandosi, di accordi con evidenza e forza giuridica, tra il CAI e le istituzioni o le agenzie Regionali. La Sardegna c e’ dentro nella pienezza delle articolazioni territoriali del CAI e di Forestas. Da qui fatemi gettare tra di noi qui, La PROPOSTA. Potrei trasformarla in mozione da sottoporre al voto dell Assemblea. ma sono convinto della sensibilità e apertura di coloro che oggi verrano eletti. Tra i primi atti che sul tavolo della nuova dirigenza: istituire una commissione speciale per Statuto e Regolamento. Con la presenza garantita e non consultiva di una rappresentanza dei presidenti regionali. Di quanto ne abbiamo bisogno, ci siamo resi conto nelle fasi concitate e cariche di tensioni, quando nel recente passato si e’ andati alla ricerca affannosa di interpretazioni autentiche su regole del gioco, a gioco abbondantemente iniziato. Commissione speciale come primo atto, con rappresentanza dei PR. Chi verrà eletto oggi, sa che il tempo e’ tiranno. C e’ una regola nel CAI che mi piace molto: gli incarichi durano tre anni. Che non e’ tempo propedeutico e preparatore di altri possibili tre. No no. Tre anni. Quindi occorre uno scatto adesso. Dal giorno dopo L assemblea dei delegati. Per tentare di realizzare, cito ancora V Torti, “indispensabile raccordo e piena collaborazione con le sezioni e i Raggruppamenti Regionali”. Per il CAI verso nuovi orizzonti appunto. Grazie.
matteo marteddu
Bormio 28 Maggio 2022.