Il CLUB Alpino Sui sentieri della devastazione del Montiferru
Paesaggi di cenere ancora nel Montiferru. Impronte irreali sotto gli scarponi. Cinquanta soci degli escursionisti del CAI della sezione gemmata di Oristano. Sono arrivati, nella domenica grigia di novembre, dalla Barbagia, Marghine e Sassarese, dai paesi delle valli del Grighine, insieme cinquanta soci, con spirito e obiettivi di rinascita dell’ambiente ferito e devastato. Diretti da Marco Solinas e da Alberto Ribotti, presidente di CAI – Eleonora- Oristano, hanno tracciato una linea di ricongiungimento ideale tra il verde intenso di lecci, corbezzolo e agrifoglio e le ceneri annerite del paesaggio in eredità dall’inferno del luglio scorso. Quei sentieri del carbone di fine ottocento, con le mulattiere sconnesse, quasi un presagio di ciò che, un secolo dopo, sarebbe tornato come incubo di distruzione. Terreno spoglio e arido con tronchi anneriti eretti, come spettri senza tempo, mettono a nudo segni di vita di lavoro e di fatiche antiche e dimenticate. Dai piedi della spianata nera della rocca di Casteddu Etzu, con le sue storie dal XII secolo, al rudere de “Sa Domo ‘e su Fruschiu”. Qui gli escursionisti CAI sono venuti a contatto con il crocevia centrale dei movimenti di legname e carbone che tra l’ottocento e il novecento, hanno segnato paesaggi ed economie a occidente della Sardegna. In connessione con le ataviche attività pastorali per le quali testimone muto rimane Su Pinnettu e Su Crabile de Micheli Beccu. Sguardo verso valli profonde e scoscese ed emergenze vulcaniche de “ Sa Soladiga” con vette di 1036 m. Il mare traccia l’orizzonte, legato alle terre dalla valle sinuosa e verde del rio “ S’Abba Lughida”. Arricchiti i vasti paesaggi del Montiferru dal picco di origine vulcanica “ Sa Tressarza ‘ e Cambittas” e la violenza leggera della cascata naturale “ S’Istrampu ‘e Massabari”. L’impronta dei soci CAI a Cuglieri nella festa dell’Albero, con la partecipazione alle iniziative delle scuole e la messa a dimora di nuovi lecci, agrifoglio e ulivo. Appuntamento per la primavera quando tutto il CAI Sardegna si ritroverà a percorrere i sentieri della devastazione, per segnare la speranza.
Matteo Marteddu
Presidente regionale CAI Sardegna. Novembre 2021