Panorami Dal Montiferru… Mare E Vette E Storie

 

 21/03/2021

Panorami sul Mare di Sardegna

(dalle vette occidentali del Montiferru)

 

Ora e luogo di ritrovo:

Cuglieri, ore 08:30 – piazza dell’ex seminario pontificio regionale

Trasferimento in auto (ciascuno con mezzi propri) sino alla cappella montana (mt 880 s.l.m.) dedicata a Santa Maria della Neve, realizzata dall’Associazione Nazionale Alpini (La Madonnina), ubicata lungo la Strada Provinciale N° 19, all’altezza del Km 9+250

 

Inizio dell’escursione:

ore 09:00

 

Itinerario:

Dalla cappella montana de la Madonnina proseguiremo per un centinaio di metri lungo la S.P. 19 imboccando una carrareccia sino a raggiungere la base di un rocciaio in località Badu Camedda.

Da qui abbandoneremo la carrareccia per risalire a vista sulle cime cupoliformi de Sa Solàdiga. Si tratta di un sistema di duomi vulcanici disposti a catena (1028, 1036, 1035 e 1036 mt s.l.m.), esteso circa un km.

Successivamente discenderemo sino a Sa Rocca ‘e S’Annile (mt 938 s.l.m.) ed all’antistante «pinnettu» (abbandonato verso la fine degli anni 80).

Ci dirigeremo infine a Sa Rocca ‘e sa Tiria (mt 974 s.l.m.), dunque a Monte Entu (mt 1027 s.l.m.) ed infine all’altopiano di Istradéris, su cui insistono i ruderi di un protonuraghe (mt 1025 s.l.m.).

Da qui imboccheremo dapprima un sentiero, poi nuovamente una carrareccia sino al rocciaio di Badu Camedda, e riprenderemo in senso inverso il medesimo percorso del mattino sino a rientrare alla cappella de La Madonnina.

Il luogo in cui ci fermeremo per il pranzo (al sacco, a cura di ciascun escursionista) verrà deciso in base alle condizioni climatiche (le possibili alternative sono il pianoro antistante «su pinnettu» de S’Annile, oppure la base dello sperone roccioso di Monte Entu od ancora, facendo una piccola deviazione, la sorgente di Elighes Uttiosos).

 

I luoghi:

Il Montiferru è il più grande ed importante complesso vulcanico della Sardegna.

Sebbene non raggiunga quote particolarmente elevate, dalle sue cime si gode di un panorama mozzafiato che si estende per gran parte dell’isola.

In questa escursione scopriremo le sue vette occidentali, cioè quelle ubicate nel comunale di Cuglieri, ricadenti su aree solo parzialmente affidate all’agenzia Forestas.

Al Generale Alberto Ferrero della Marmora dobbiamo questa celebre narrazione:

««Ai piedi della stessa montagna di Monteferro, più verso sud, si può prendere un altro sentiero più rapido e più difficile del precedente per portarsi verso una delle punte più elevate della montagna; questo sentiero poco frequentato passa continuamente in mezzo ad una grande e bella foresta, composta quasi tutta di elci. Questa punta si chiama Monte Entu, perché essa è realmente esposta a tutti i venti; ha una forma presso a poco conica simile a quella del monte del Castello, e come questo, si compone d’una roccia basaltica grigia, che tende ugualmente alla divisione prismatica irregolare. Questo punto domina molte altre cime vicine, tutte della stessa natura e della stessa forma. La sua altezza è di 1015 metri sopra il livello del mare. Da questo sito si scuopre una gran parte della costa occidentale dell’isola, dopo i promontori della Frasca, e di S. Marco, insino al Capo Caccia presso Alghero. Vale la pena di procurarsi questa vista, con un’ascensione, a dir il vero, un poco penosa, ma sempre ombreggiata, e che dura poco più d’un’ora. Di più è una strada frequentata dai cacciatori del paese, che si portano sovente ai piedi di M. Entu e dei luoghi circostanti, facendovi partite di caccia grossa. Così un giorno che io mi trovava appollajato sopra questo picco (avendo verso ponente un precipizio di circa cento metri ai miei piedi), occupato a prender degli angoli col mio teodolite, mi è accaduto di sentire tutt’ad un tratto un gran rumore, prodotto da voci umane, e da calpestio di molti cavalli; questo schiamazzo partiva dalla foresta che io vedeva al di sotto a volo d’uccello: subito m’intesi chiamare col mio nome; queste grida provenivano da una numerosa compagnia di cacciatori di Cuglieri, che a traverso dell’apertura della foresta m’avevano riconosciuto, perché nessun’altra persona s’avevano immaginato, sarebbe stata capace di restare appollajata per molte ore sulle punte più alte delle montagne del loro paese cogli stromenti lucicanti: essi per conseguenza mi riconobbero meno alla mia figura che dal luogo dove mi trovava, e dal mio apparecchio, invitandomi coi gesti di discendere ed unirmi con loro. Ciò feci al tramontar del sole, allorché la mia operazione fu terminata per quel giorno. Io li trovai, senza molto allontanarmi dalla mia stazione, e profittai con loro della preda, della cena e del sereno passando in mezzo ad una allegra e festosa compagnia una notte che io m’era stabilito di passare in questa punta molto silenziosamente colla mia guida.».

 

Lunghezza del percorso a piedi:

12 Km

 

Salite totali:

660 mt

 

Durata:

circa 6:30 ore

 

Difficoltà:

EE

 

Direttori:

Marco Solinas (347/8457954), Soci di CAI “Eleonora”.

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