da San Demetrio Corone a San Lorenzo in Bellizzi
San Demetrio Corone (520 m s.l.m.) San Lorenzo in Bellizzi (840 m s.l.m.)
79 km; 1700 m dsl+
Questa tappa ci fa uscire dalla Sila per portarci nel Parco del Pollino.
Indubbiamente una tappa davvero impegnativa, anche a causa di una frana che ha interrotto la strada prevista e che ha costretto ad un avventuroso aggiramento per poter proseguire.
Si attraversa la piana di Sibari in mezzo a coltivazioni di pesche, poi si raggiunge Cassano All’Ionio alle basi del Pollino; si tocca Civita all’imbocco delle Gole del Raganello, si scende e si risale passando per Francavilla, che si raggiunge all’ora di pranzo (purtroppo trovando tutti i negozi già chiusi), infine si arriva a San Lorenzo in Bellizzi. In questo ultimo tratto la fatica si fa sentire e, a Masseria Toscano la crisi è parzialmente superata grazie a una fontana nella quale trovare refrigerio.
A San Lorenzo in Bellizzi si trova ospitalità presso la maestra del posto che gestisce un B&B.
Nell’unico bar-ristorante “Al pino loricato” abbiamo un casuale incontro con un madonnaro che ci racconta di essere passato anche da Brescia.
In paese un solo panificio e un solo albergo.
Da segnalare:
Se ci è concessa una breve nota di colore, passando per Terranova da Sibari e dal suo caratteristico castello medievale, lanciamo un piccolo avviso per i cercatori/consumatori di funghi. Infatti, proprio in quel castello il 21 novembre 1478, colto da malore per aver mangiato funghi rivelatisi velenosi, morì Enrico d’Aragona, figlio spurio di Ferrante d’Aragona e marchese di Gerace.
Una delle attrazioni più rilevanti di San Lorenzo Bellizzi sono indubbiamente le Gole del Raganello che si sviluppano anche all’interno dei territori dei comuni di Civita e Cerchiara di Calabria, in provincia di Cosenza. La riserva, istituita nel 1987, è un’area protetta di 1600 ettari all’interno del Parco nazionale del Pollino che si sviluppa in forma di canyon, lungo circa 17 km, dalla Sorgente della Lamia fino a un’area attigua all’abitato di Civita, dove si trova il caratteristico Ponte del Diavolo. Da questo punto il corso del torrente Raganello diventa più regolare e scorre lungo una valle più aperta che si mantiene tale fino alla foce.