Con opportune condizioni di innevamento tutti i sentieri descitti sono percorribili anche con le ciaspole o gli sci da sciescursionismo, in particolare quelli nella zona più alta, tra Campolungo e Valle Caprina. C’è anche la possibilità di fare scialpinismo salendo sul Monte Castel Manardo, che permette di sciare su ampi versanti esposti a sud e a est senza percorso obbligato e su un breve ma ripido canale nord, ma la salita richiede attenta valutazione perché attraversa alcune zone soggette a valanghe e per l’estrema variabilità delle condizioni di neve nella zona.
(le foto non si riferiscono necessariamente agli itinerari descritti, ma al territorio del Villaggio Montano in generale)
Percorso Fuoriporta 1 – MOSCOSA
Difficoltà: media – 5 km – 179 m dislivello in salita – 1:55 ore
Un percorso semplice, per grandi e piccini, alla scoperta delle bellezze naturalistiche che caratterizzano il territorio amandolese. Alla partenza si potrà osservare la forra scavata dal torrente Lera con le sue cascate. Il sentiero poi si inerpica sulla collina della Moscosa tra i boschi fino a scendere alla frazione di Villa Casa Corazza per poi ricollegarsi al punto di partenza. Un percorso ad anello che consente di ammirare anche un bel panorama sulla città di Amandola.
Durante la primavera si possono osservare molte piante di ciclamini ed orchidee spontanee.


Percorso fuoriporta – 2 MOGLIETTA
Difficoltà: turistico – 6,4 km – 259 m dislivello in salita – 2:10 ore
Partendo dallo stesso punto del percorso “Moscosa” si sale sulla omonima collina e si prosegue poi girando a destra fino a raggiungere il borgo di Moglietta, storico abitato con diverse chiese e un eremo incastonato su un costone roccioso. Si prosegue poi lungo le strade comunali fino a ritornare al punto di partenza. Un percorso molto semplice, per tutti.
Percorso fuoriporta – 3 BEATO ANTONIO
Difficoltà: turistico – 8,7 km – 394 m dislivello in salita – 3:00 ore
Percorso panoramico che ripercorre i luoghi dei primi anni di vita di Beato Antonio Migliorati, patrono di Amandola. Partenza dal bivio “Casa Coletta – San Michele”, si attraverseranno i piccoli borghi di Francalancia e Paterno. Lungo la strada si incroceranno la casa natale del Beato e la splendida Abbazia dei SS. Salvatore e Anastasio.


Percorso fuoriporta – 4 CAPOVALLE
Difficoltà: turistico – 8,7 km – 440 m dislivello in salita – 3:00 ore
Il percorso più lungo e impegnativo. Si visiteranno diversi borghi rurali come Moglietta, Campo di Masci, Capovalle, Casalicchio e Francalancia, a testimonianza della forte presenza dell’uomo che da sempre ha caratterizzato questo territorio a ridosso dei Monti Sibillini. Il percorso offre scorci e panorami bellissimi sulle vallate sottostanti e sui monti stessi, con una grande varietà di ambienti, dai pianori ai boschi fino a una strada che costeggia un torrente.
Percorso fuoriporta – 5 VALLE CAPRINA
Difficoltà: turistico – 3,6 km – 91 m dislivello in salita – 1:05 ore
Un percorso immerso all’interno della pineta che separa il pianoro di Campolungo da Valle Caprina. Un percorso semplice, da gustare specialmente in autunno immersi nei mille colori che offre la natura in quella stagione.


GRANDE ANELLO DEI SIBILLINI – tappa 4: Monastero – Garulla
Difficoltà: turistico – 18,27 km – 863 m dislivello – 5:50 ore
Gran parte di questo itinerario si svolge lungo un’ampia dorsale il cui versante orientale precipita sulle colline fermane e picene formando pareti rocciose e valli incassate, mentre quello occidentale declina dolcemente, con prati-pascoli e coltivi, sulla valle del Fiastrone. La sommità della dorsale è caratterizzata da vasti altipiani, denominati Prati di Ragnolo, che offrono in primavera spettacolari fioriture di specie particolarmente interessanti e vistose, quali la viola d’Eugenia, l’orchidea sambucina, la potentilla, il trifoglio, la lupinella, diverse specie di genziana e la peonia. Qui è facile ascoltare il canto delle allodole ed osservare i gheppi immobili a mezz’aria nella caratteristica posizione detta “a spirito santo”. Ai prati fanno da sfondo, verso sud, le affilate creste dei Sibillini e le profonde incisioni delle valli, e verso est, le armoniche colline marchigiane fino alla costa del mare Adriatico, in cui si staglia la sagoma del M. Conero.
Oltre il valico di Pintura di Bolognola, si attraversa una faggeta sospesa sulla selvaggia Valle Tre Santi per proseguire, infine, alle falde dei rilievi che dal Monte Castel Manardo (1917 m) digradano verso Amandola e la Valle del Tenna. I colori dei prati pascolo I pascoli montani dei Prati di Ragnolo regalano, in primavera, spettacolari fioriture. Nella miriade di fiori che li colorano spiccano la genziana maggiore, il narciso dei poeti, la viola d’Eugenia, la peonia officinale e diverse specie di orchidee.
Lungo il percorso, si incontra il Santuario di San Liberato. Completamente immerso nel verde, fu costruito dai confratelli francescani del Santo, dopo l’abbandono, avvenuto nel 1260, dell’antico eremo originario.
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GRANDE ANELLO DEI SIBILLINI – tappa 5: Garulla – Rubbiano
Difficoltà: turistico – 9,70 km – 440 m dislivello – 3:50 ore
L’itinerario attraversa, mediante una serie di saliscendi, le suggestive valli dell’Ambro e del Tenna. Il paesaggio è caratterizzato dall’alternarsi di bosco misto a piccoli campi. Laddove prevale un suolo marnoso arenaceo, crescono anche boschi di cerro e castagneti, mentre più in alto, i boschi misti lasciano progressivamente il posto alla faggeta. Poco oltre il paesino di Garulla, completamente immersa nel verde, compare l’Abbazia dei S.S. Vincenzo e Anastasio. Già esistente nel 1044 essa è un segno tangibile della presenza e dell’importanza del monachesimo sui Sibillini. Da Capovalle il panorama si apre sulla lussureggiante valle dell’Ambro, sovrastata dall’imponente mole del Monte Priora e dal Balzo Rosso, uno sperone verticale di scaglia rossa, alto più di 300 metri. Oltre la dorsale del Monte Priora si staglia l’elegante sagoma del Monte Sibilla, con la sua caratteristica fascia di roccia rossastra denominata “La Corona”. E ancora si ritrovano i caratteristici appezzamenti coltivati, a Campi di Vetice, che sembrano sospesi tra le profonde valli dell’Ambro e del Tenna. Salendo verso Rubbiano, infine, ci si inoltra per l’angusto imbocco della Gola dell’Infernaccio.

In questi ambienti di transizione tra la collina e la montagna vivono numerose specie di mammiferi come il lupo, il cinghiale, il gatto selvatico, il tasso e la volpe. Per le loro abitudini prevalentemente notturne, non è facile incontrarli, ma osservando il terreno è possibile scoprire i segni della loro presenza.
L’Abbazia di S.S. Vincenzo e Anastasio, sorta probabilmente prima dell’anno Mille, compare lungo il sentiero, quasi per incanto, a ricordare l’antica presenza dei monaci che scelsero, per i loro insediamenti, questi luoghi impervi, ma di rara bellezza.
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Sentiero Natura di Amandola
Difficoltà: turistico – 6,20 km da percorrere in senso antiorario – 3:00 ore
Comprendere come l’uomo dei Sibillini ha saputo utilizzare attentamente le risorse naturali, ammirando le frazioni sparse delle colline ascolane o addentrandosi tra i boschi cedui, alla scoperta di un paesaggio modellato dalle attività agricole e silvo-pastorali.
Cammino dei Cappuccini
Nell’area passa una tappa del Cammino dei Cappuccini, che collega Fossombrone (PU) ad Ascoli Piceno (AP) attraverso 400 km di cammino.

Percorso Escursionistico E6 – Da Campolungo a Pizzo Tre Vescovi – Ritorno sul versante del Balzo Rosso
Difficoltà: EE – Escursionistico per Esperti – 18 km – 1.490 m di dislivello – 6:30 ore
Itinerario: Amandola (Campolungo) – Pizzo Acuto – Pizzo Tre Vescovi – Fonte del Faggio – Amandola (Campolungo) (241-244-241-274-243-226-228)
Lungo e impegnativo percorso che attraversa il versante sinistro della selvaggia Valle dell’Ambro. Si sale inizialmente sulle morbide e ampie praterie del Monte Amandola da cui la vista spazia fino al mare Adriatico. Si prosegue quindi affacciati sulla Valle dell’Ambro e sul grandioso versante nord del Monte Priora, chiamato anche Pizzo della Regina, fino a raggiungere le praterie d’alta quota del Monte Acuto e del Pizzo Tre Vescovi: qui il panorama si apre anche sulla Valle del Fargno e sulla Val di Panico. Si ritorna scendendo in una faggeta ben conservata per poi risalire, nell’ultimo tratto, ai piedi del Balzo Rosso, imponente parete di scaglia rosata dove nidificano interessanti uccelli rupicoli.
L’accesso ai cani è consentito dal Rifugio Città di Amandola (Campolungo) fino a Casale Ara del Re (incrocio 243-244). Non è possibile proseguire verso Pizzo Tre Vescovi o Pizzo Acuto
STATO DEL PERCORSO RILEVATO DOPO GLI EVENTI SISMICI
Percorribile dal Rifugio Città di Amandola fino a Pizzo Tre Vescovi (sentieri 241, 244, 274). Chiuso il tratto da Casale Ricci all’incrocio con il sentiero 230.