CULTURA
IL CENTRO STORICO
È una bolla datata 7 aprile 1188, diretta da papa Clemente III al vescovo di Valva, Oderisio, che testimonia per la prima volta l’esistenza della Terra di Cansano. Il paese trae le sue origini da un antico borgo fortificato che ne ha caratterizzato, con la sua architettura medievale, l’assetto urbanistico. Il centro storico conserva ancora viuzze, crocicchi e scorci caratteristici
La chiesa del SS. Salvatore
Situata nel centro storico del paese, fu distrutta dal terremoto del 1706 e riedificata, in tre navate, nel luogo ove sorge ora in circa 30 anni, come è riportato nell’iscrizione posta sulla facciata. Danneggiata di nuovo dal sisma del 2009, è in attesa dei lavori di restauro che partiranno a breve. Di particolare pregio il Battistero quattrocentesco, posto all’inizio della navata sinistra, e le tele poste sugli altari laterali.
La chiesa di San Nicola
Situata fuori dal centro abitato, nei pressi della stazione ferroviaria, la sua fondazione risale al XIII sec., ma quella che noi possiamo ammirare oggi è frutto dei lavori effettuati nei primi anni del novecento con il contributo fondamentale dei cansanesi emigrati nelle miniere del Colorado. Conserva, all’interno, stucchi di notevole valore artistico, opera dei fratelli aquilani Feneziani (primi decenni del XX sec.). Molto suggestiva è la cerimonia di distribuzione del pane di San Nicola che si svolge, all’interno della Chiesa, il 6 dicembre di ogni anno, subito dopo la funzione solenne in onore del Santo.
LA CHIESA DEL SS. SALVATORE
Sita nel centro storico del paese, fu distrutta dal terremoto del 1706 e riedificata, in tre navate, nel luogo ove sorge ora in circa 30 anni, come è riportato nell’iscrizione posta sulla facciata. Danneggiata di nuovo dal sisma del 2009, è in attesa dei lavori di restauro che partiranno a breve. Di particolare pregio il Battistero quattrocentesco, posto all’inizio della navata sinistra, e le tele poste sugli altari laterali.
LA CHIESA DI SAN NICOLA
Situata fuori dal centro abitato, nei pressi della stazione ferroviaria, la sua fondazione risale al XIII sec., ma quella che noi possiamo ammirare oggi è frutto dei lavori effettuati nei primi anni del novecento con il contributo fondamentale dei cansanesi emigrati nelle miniere del Colorado.
Conserva, all’interno, stucchi di notevole valore artistico, opera dei fratelli aquilani Feneziani (primi decenni del XX sec.). Molto suggestiva è la cerimonia di distribuzione del pane di San Nicola che si svolge, all’interno della Chiesa, il 6 dicembre di ogni anno, subito dopo la funzione solenne in onore del Santo.
IL PARCO ARCHEOLOGICO NATURALISTICO DI OCRITICUM
Il sito (IV sec. a.C. – VI sec. d.C.), si trova a pochi km dal centro abitato di Cansano ed era situato lungo una grande arteria viaria (via Nova) che attraversava la conca peligna per giungere nel Sannio. La cronologia della frequentazione del sito è compresa fra l’età protostorica, l’età romana e il periodo tardoantico – altomedievale, come documentano i materiali recuperati, tra cui importantissimi oggetti votivi, rinvenuti in due precisi contesti riferibili a grandi depositi votivi individuati presso il tempietto delle divinità femminili e presso il tempio italico, che hanno restituito gli oggetti esposti nel Centro di Documentazione a Cansano, presso il Museo Archeologico di Sulmona e il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti. Dal sito si può godere della spettacolare vista sulle cime che lo circondano: la Maiella, il Sirente, il Gran Sasso.
IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE OCRITICUM
Situato nella piazza centrale del paese, il centro di documentazione e visita è il centro operativo di gestione del parco archeologico e naturalistico di “Ocriticum”. La struttura ospita, al primo piano, una mostra sull’emigrazione, al secondo piano alcuni reperti provenienti dal vicino sito archeologico di Ocriticum e al terzo piano una sala conferenze.
MONUMENTO AI CADUTI
Al centro della grande piazza principale del paese, Piazza XX Settembre, quest’anno il monumento festeggia i 100 anni dalla sua realizzazione. È caratterizzato da un basamento circondato da quattro lastre di marmo ed una scultura in bronzo che raffigura un soldato in ginocchio il quale sorregge un commilitone ferito, opera dell’artista Giovanni Granata. Sulle lapidi laterali, i nomi dei caduti del primo conflitto mondiale. In seguito furono aggiunti i nomi dei caduti del secondo conflitto mondiale e della guerra d’Africa.
GASTRONOMIA
Un primo piatto tipico di Cansano sono i mennegliglie, una piccola pasta simile a piccoli chicchi o grani ottenuta tramite sfregamento manuale, a base di acqua e farina. La pietanza viene condita con sugo di solo pomodoro.
Altro piatto tipico è la mbambalicchia, realizzata con la farina di mais ma cotta in un modo tale che abbia una consistenza molto morbida. Viene condita con patate e legumi.
Gli grenet di Sant’Antonie è uno stracotto di chicchi di mais, i quali possono essere conditi con zucchero o sale.
La pizza fritta cansanese è una pizza fatta con un impasto di acqua e farina condito con zafferano ed altri ingredienti e spezie, la cui ricetta viene conservata gelosamente dalle famiglie di Cansano. Viene fritta in grandi tegami, un tempo sul focolare del camino. E’ il cibo beneaugurante per eccellenza che si usa donare per occasioni speciali e che viene consumato durante le feste.
Le pacuott’ è una pietanza retaggio della cultura contadina, per la quale nulla andava sprecato; è una fetta spessa di pane raffermo, che trova la possibilità di essere consumato dopo una immersione in un brodo caldo, per poi essere condito con formaggio pecorino grattugiato. La composizione del brodo dipende dalla stagionalità e, un tempo, anche dalle possibilità delle famiglie.
Gliu panone è un impasto di farina di mais, prezzemolo e uova. Viene immerso a cucchiai nel brodo caldo, dove cuoce. Si mangia assieme al brodo di cottura.