CRISSOLO: cultura, tradizioni e gastronomia

ARTE, CULTURA E TRADIZIONI

IL SANTUARIO DI SAN CHIAFFREDO

La tradizione vuole che Chiaffredo fosse soldato della Legione Tebea, massacrata ad Agauno, in Svizzera, nel 286 d.C.. Egli venne inviato in Valle Po per il controllo del confine tra la Gallia Cisalpina e la Gallia Transalpina; avendo giurato fedeltà all’Imperatore, rifiutò di rinunciare alla propria fede cristiana e per questo venne martirizzato.
Nel 522 d.C. un contadino che stava arando un piccolo campo nelle vicinanze di un burrone, vide i suoi buoi precipitare nel dirupo, per poi ritrovarli sani e salvi nel vallone e scoprire che nel cadere avevano scoperto un sepolcro, all’interno del quale vi era una lapide con il nome di “Teofredo”. In questo luogo venne costruito un pilone votivo, ben presto trasformato in una cappella, successivamente ampliata fino a diventare una chiesa vera e propria.

Il Santuario odierno conserva ancora la navata centrale di epoca tardo quattrocentesca, nella quale spiccano pregevoli capitelli gotici e, sopra l’altare maggiore, l’affresco raffigurante la Madonna in Trono con il Bambino Gesù in braccio, affiancata dai santi Chiaffredo e Costanzo.
Di notevole importanza, per qualità e quantità, la straordinaria collezione di ex-voto, testimonianza di fede popolare, ancora oggi molto sentita, che vede nel corso dell’estate il Santuario meta di pellegrinaggi dai paesi della Valle Po. San Chiaffredo è protettore della Diocesi di Saluzzo.

BORGO

Tra le frazioni di Crissolo, Borgo occupa una posizione di grande interesse, sia dal punto di vista panoramico, un balcone di fronte al Monviso, ma soprattutto per le caratteristiche costruttive delle sue case, rispettose della tipica tradizione architettonica, che utilizzava materiali reperibili in loco, pietra e legno. Interessanti esempi di ristrutturazioni edilizie negli ultimi anni, ispirate ai criteri propugnati dall’architetto Renato Maurino, notevole professionista che ha speso la sua vita professionale nel promuovere la cultura della ristrutturazione, recuperando le caratteristi che costruttive originarie dei fabbricati.
Alcuni esempi di affreschi murali, opera di Giors Boneto, pittore itinerante attivo in zona tra fine 1700 e inizio 1800, sono testimonianza di una semplice fede popolare.

LA FESTA DI SAN GIOVANNI

In occasione della Festa patronale di San Giovanni, che si svolge a cavallo del 24 giugno, viene organizzato un mercatino di oggetti di artigianato e prodotti locali, che richiama un folto numero di visitatori.
La sera precedente viene organizzato un grande falò, un rito di antiche origini, nato con lo scopo di propiziare, in concomitanza con il solstizio d’estate, buoni raccolti, e proteggere il bestiame da tempeste e malattie. Era tradizione che il giorno di San Giovanni i contadini accendessero quattro fuochi ai lati dei campi per invocare la protezione sul raccolto.

LA FIERA DI SAN CHIAFFREDO

È un evento che si svolge da antichissima data, il primo sabato di settembre: anticamente era l’occasione per i pastori per commerciare il bestiame.
L’appuntamento di Crissolo era molto importante, in quanto il primo dopo la stagione estiva e serviva per stabilire i prezzi di riferimento del bestiame anche per le fiere successive in pianura. Oggi ha perso un po’ dello spirito originario, ma è l’occasione per richiamare un gran numero di visitatori, alla ricerca di prodotti locali.

LA CULTURA OCCITANA

L’alta Valle Po fa parte del territorio di cultura occitana: è un vasto territorio che comprende in Italia, da nord a sud, dalla valle Susa, in provincia di Torino, all’alta valle Corsaglia, e il sud della Francia, dalla Provenza fino ai Pirenei.
Il territorio è accomunato, oltre che da tradizioni di origini molto antiche, dall’uso della lingua occitana, lingua d’òc, ancora oggi mantenuta viva e utilizzata nelle valli dalla popolazione locale.
Nell’agosto del 1961 un gruppo di studiosi piemontesi cultori della lingua d’òc fondava a Crissolo l’Escolo dou Po, libera associazione di cultura alpina destinata a favorire la fraternità regionale tra il Piemonte e la Provenza e a valorizzare il patrimonio delle valli del Cuneese e del Torinese, caratterizzate dai dialetti di tipo provenzale.
Nel 2011 veniva celebrato a Crissolo il 50° anniversario della fondazione, con un importante momento di incontro transfrontaliero, che ha visto la partecipazione di studiosi e associazioni di valorizzazione della cultura occitana. Annualmente a Crissolo vengono organizzati eventi di musica e danze occitane, con lo scopo di mantenere viva la cultura.

IL BUSSOLIN

È un rito carnevalesco particolarmente originale, che richiama la tradizione popolare della questua delle uova che un tempo si svolgeva nelle località dell’alta Valle Po. Inizialmente si trattava di un teatro ambulante che si spostava con l’ausilio di un mulo e di un carretto. Il carretto addobbato scendeva verso valle, i figuranti cantavano e raccontavano la vicenda di una bellissima ragazza che si era perdutamente raccoglieva le more. Fortunatamente veniva aiutata da un contadino che la nascondeva in un luogo sicuro, in un cespuglio di rose (buisson, da cui il nome del rito). Il Re del posto riusciva però a corrompere il contadino per farsi consegnare la giovane, cui offriva la chiave del castello. Visibilmente arrabbiata, la ragazza lanciava maledizioni al povero contadino, ma poi cedeva di fronte alla proposta di una nuova vita agiata, che le avrebbe per messo di diventare regina.
Nella rappresentazione scenica il Bussolin è un grande ombrello con lunghe frange che simboleggia il cespuglio-nascondiglio della giovane. La vicenda è musicata sulle note di un canto popolare. Si svolge in occasione del Carnevale ed è molto partecipata dalla popolazione.

crissolo bussolin 3 - CAI Villaggi Montani
il Bussolin

GASTRONOMIA

LE PASTE DI MELIGA

Deliziosi biscotti tradizionali preparati secondo antiche ricette dagli artigiani del Villaggio.