Gentili Accompagnatori,
desideriamo approfondire il tema dei “rapporti numerici” espressi dalle Linee Guida per la formazione delle figure tecniche di Alpinismo Giovanile (documento approvato dal Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo il
Il rapporto minimo tra Accompagnatori di AG e Giovani nelle nostre attività, espresso dalla proporzione 1:6 (oltre a 1 accompagnatore coordinatore), non è una novità e riprende esattamente quanto già presente nel documento “Temi del metodo applicativo” (CCAG –
In alcune occasioni è emersa la richiesta di considerare il ruolo dei collaboratori nelle attività di AG, stante la preoccupazione di non riuscire a svolgere attività rispettando il rapporto numerico sopra indicato. Circa il ruolo dei collaboratori riteniamo opportuno distinguere i seguenti due casi.
1.Attività specifiche per le quali la Relazione di Accompagnamento (rif. Atto 2/2018) richiede la presenza di Titolati/Qualificati di altri Organi Tecnici CAI o Guide Alpine, oppure in loro mancanza ed in ottica di collaborazione saltuaria (es. una uscita all’anno), di professionisti operanti al di fuori dal CAI.
Pur in un contesto di progettualità ed intenzionalità educativa, il rapporto numerico suddetto potrà essere raggiunto considerando anche i suddetti collaboratori.
2.Attività per le quali c’è autonomia operativa da parte degli Accompagnatori di AG oppure attività del punto 1), quando il rapporto numerico non è raggiunto.
In ottica transitoria, fino al 31/12/2021, le Commissioni/Scuole Sezionali/Intersezionali di AG possono raggiungere il suddetto rapporto numerico utilizzando la collaborazione di altri Soci CAI, invitati a partecipare alle attività sulla base del loro reale interesse verso i Giovani e il PE, considerando la loro esperienza di frequentazione della montagna con riferimento alla specifica attività da svolgere (valutazione di responsabilità della Commissione/Scuola di AG) e della loro auspicata storia di collaborazione pregressa con la Commissione/Scuola di AG. Considerando il livello di competenze/formazione attualmente definito dalle linee guida per gli ASAG, riteniamo che il periodo transitorio di 2 anni possa essere efficacemente utilizzato per motivare i collaboratori realmente intenzionati a continuare l’opera in seno ai gruppi di AG, a raggiungere la qualifica di ASAG, o direttamente il titolo di AG, partecipando al relativo corso di formazione. Resta possibile ed auspicabile coinvolgere i collaboratori, anche quando il rapporto numerico è rispettato, laddove ciò risulti opportuno al fine di svolgere l’attività con l’ausilio di un supporto esterno legato a competenze e abilità specifiche.
È compito dei Responsabili delle Commissioni/Scuole Sezionali/Intersezionali di AG, vigilare affinché le eccezioni sopra indicate siano correttamente gestite, riportando agli OTTO eventuali particolari criticità. Agli OTTO è demandato il compito di controllare la situazione sul proprio territorio e di riferire alla CCAG in occasione degli incontri periodici.
Si evidenzia come la responsabilità della gestione delle attività sia a carico dei Titolati /Qualificati di AG. Ai collaboratori di altri Organi Tecnici o professionisti eventualmente coinvolti, è demandata la responsabilità tecnica connessa alla loro specializzazione applicata all’attività di AG.
Invitiamo le realtà di AG che non dispongono di un numero adeguato di Accompagnatori di AG, all’aggregazione con altri gruppi di AG con dimensioni simili o maggiori in modo da favorire l’uniformità operativa, lo scambio di esperienze e lo spirito di collaborazione che ci contraddistingue.
Il rapporto massimo tra ASAG e AAG/ANAG di 3:1 all’interno delle Commissioni/Scuole Sezionali/Intersezionali di AG è stato introdotto per garantire che la pianificazione e conduzione delle attività sia incentrata sulla figura del Titolato, così come espresso dai documenti fondanti dell’AG. Ciò dovrebbe indurre le Commissioni/Scuole Sezionali/Intersezionali a favorire la crescita formativa degli ASAG che ne hanno la capacità, verso il ruolo di AAG, ma anche a motivarli affinché loro stessi siano convinti della validità della proposta.
Pur nella convinzione che il rapporto sopra indicato debba essere un riferimento a cui tendere, poiché, stante la situazione attuale, sono state rilevate difficoltà da parte di diverse realtà sezionali, ci sarà tempo per loro fino al 31/12/2022 per adeguarsi e pertanto in via transitoria, l’accesso ai corsi per ASAG potrà avvenire anche in condizioni di rapporto 3:1 non rispettato.
Resta imprescindibile la necessità per le Commissioni/Scuole Sezionali/Intersezionali di AG di tendere al rapporto 3:1 attraverso la crescita del corpo AAG.
È compito delle Scuole di AG, in collaborazione con gli OTTO, vigilare affinché le eccezioni vengano correttamente gestite. Attraverso l’annuale attività di mappatura delle attività di AG, agli OTTO è richiesto di controllare la situazione sul proprio territorio, per verificare l’avvicinamento graduale al rapporto numerico indicato, e garantendo supporto adeguato alle realtà locali che presentano criticità particolari. Gli OTTO riferiranno alla CCAG in occasione degli incontri periodici.
Con l’occasione di questa lettera, ci preme precisare che i corsi e le attività proprie di AG si differenziano dalle attività promozionali per il fatto che vi è una continuità operativa verso lo stesso gruppo di giovani accompagnati per un periodo che va da uno a tre anni e che i destinatari sono Soci del Club Alpino Italiano, oltre che per la varietà delle offerte proposte nell’ambito delle attività pianificate.
La Commissione Centrale di Alpinismo Giovanile