La seconda edizione di Genti di Sila al rifugio Leone Grandinetti del Cai Catanzaro

“Se la Sila, oggi, potesse parlare sarebbe un vento nuovo.

Avrebbe il colore vermiglio di chi la crede santa e l’asseconda.

Avrebbe la fronte imperlata del sudore di un bambino che corre per sentire il profumo dell’erba tagliata.

Avrebbe il sapore di una fetta di pane e fortuna.

Sarebbe la persona che le vuole bene.

Sarebbe le sue Genti che, in una mattina di giugno e d’avorio, hanno fatto il voto di esserle fedeli.

Ho troppa stanchezza ed emozione per scrivere.

Ieri è stata la giornata della riconoscenza, del destino e della devozione.

E di una certezza.

La Sila è la parte più bella di molte anime che stanno in silenzio.

Perché chi ama non ha bisogno di farlo sapere.

Grazie a tutti.

Anche a chi non c’era.

Anche a chi dimentico.

Adesso sì che sono felice”.

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