
Dopo gli anni originari dei primi del Novecento del secolo scorso, quando la sottosezione di Leonessa di allora, affiliata alla Sezione CAl dell’Aquila, faceva la storia dell’alpinismo dell’Appennino Centrale grazie a figure di spicco come i leonessani Chiaretti (per molti anni reggente della sottosezione) e soprattutto Pietro Stefani, e pol in seguito, dopo il 1980, quando il piccolo sodalizio finalmente si ricostituiva compatto e desideroso di crescere nell’ambito della sezione di Rieti, molto è cambiato: gli abitanti di Leonessa si sono sempre più allontanati dall’apprezzamento della montagna e per anni hanno pensato che vivere in un paese di montagna significasse crescere con una tara insopportabile e limitante rispetto a chi possiede tutte le comodità della città. Ma ora qualcosa si è trasformato nella coscienza di molti, e in molte parti del pianeta la natura, gli habitat e i loro contesti vengono riconosciuti e valorizzati come un patrimonio inconfondibile, proprio per le specificità uniche che trattengono.
Finalmente è arrivato il momento di usufruire al meglio il nostro stato di privilegiati. Noi, abitanti di Leonessa, abitanti quindi in montagna, abbiamo a nostra disposizione uno dei migliori complessi montani del Centro Italia. Eppure facciamo fatica a riconoscerlo. Se molte delle persone che visitano il nostro paese decidono di sceglierlo come meta di presenti e futuri soggiorni, è anche per la specificità del nostro ambiente oltre che per la nostra storia, per la nostra tradizione. Leonessa è un unicum perché ha una cornice green come pochi paesi oggi in Italia sono riusciti a preservare: è autentica, è un pezzo di Bell’italia incuneato nelle montagne del centro della penisola, a pochi chilometri dalla capitale. Oggigiorno che la tecnologia e la banda larga ci consentono una notevole velocità di comunicazione, la vita in montagna è finalmente possibile e chi sceglie di vivere in montagna non vive quello
“spaesamento” di una esistenza che ancora poco tempo fa veniva sentita fuori dal mondo. Questa premessa è necessaria per presentare la fase nuova che sta attraversando in quest’ultimo anno la sottosezione di Leonessa.
Essa è passata dai 4 iscritti del febbraio 2009 ai 170 soci attuali, contribuendo in modo determinante alla crescita della nostra sezione di appartenenza. Il rilancio delle tante attività in montagna della sottosezione (escursionismo, alpinismo, scialpinismo, arrampicata, mountainbike) è un piccolo passo per tornare a considerare le possibilità di “‘sfruttare” questa peculiarità, ma in maniera sostenibile e compatibile con l’ambiente. La montagna non è una cornice vuota, la sua bellezza è fatta anche dalla presenza dell’uomo che ci abita e che in essa crea armonicamente un’economia stabile. Il CAI a Leonessa ha questa consapevolezza che talvolta sente come grossa responsabilità. Il CAI di Leonessa è una realtà vivace e aperta, in grado di avvicinare, preparare ed educare i giovani a questa esperienza magnifica della frequentazione delle montagne. Questo fa si che la nostra associazione diventi sempre più un punto di riferimento dal punto di vista dell’aggregazione sociale, ma anche un luogo dove si aprono i confronti, si stimolano i progetti e si incoraggiano attività determinanti affinché un paese di montagna resti orgogliosamente tale.
L’obiettivo del nostro gruppo è quello di trasmettere, l’amore per l’ambiente naturale che ci circonda, frequentando la montagna ognuno secondo le proprie ambizioni e capacità.
Il CAI, attraverso la sottosezione di Leonessa, rappresenta a mio avviso una grande opportunità di crescita per turti e, a quanto sembra, i leonessani e non solo stanno apprezzando questo programma, certo non facile e non solo di svago, ma di posizionamento forte e partecipato nel tessuto della vita in montagna. L’augurio è quello che le idee migliori di oggi possano proporre stili di vita che vivifichino i valori di ieri, e che i valori di ieri, come quelli che in tutta una vita hanno sostenuto l’attività esemplare del leonessano Pietro Stefani, possano incoraggiare la sezione di Leonessa a crescere con entusiasmo e col piacere – insostituibile e prioritario – della montagna.