Angelo Panza, Istruttore Nazionale di Sci Alpinismo e Alpinismo ci ha lasciati il 19 giugno a causa di un incidente durante la traversata dei Lyskamm.
Nella sua lunga carriera all’interno delle attività di formazione del Club Alpino Italiano è stato componente della Scuola Regionale Lombarda di Sci Alpinismo e della Scuola Centrale di Sci Alpinismo di cui ha ricoperto il ruolo di Direttore per 6 anni, prendendo il testimone da Maurizio Dalla Libera e passandolo a Ivano Mattuzzi.
Ma prima di tutto è stato fondatore e Direttore della Scuola di Alpinismo e Sci Alpinismo Orobica – Enzo Ronzoni.
Ricordare un maestro, perché questo è il sostantivo che meglio si abbina al nome di Angelo, porta inevitabilmente a svolgere a ritroso il film del tempo passato assieme e nel farlo a fermarsi su alcuni fotogrammi.
Il primo ha il titolo Empatia; che si trattasse di un passaggio difficile su roccia, la valutazione di un pendio, la proposta di una modifica dei corsi, la discussione su un qualunque argomento riguardante la montagna o meno, Angelo sapeva prima ascoltare e poi argomentare in modo tale da rendere molto difficile non dargli ragione o, in caso contrario, stimolarti ad una ulteriore riflessione sulle tue posizioni.
Il secondo ha il titolo Innovazione; nel mondo delle Scuole, quale che fosse il suo ruolo, Angelo è sempre stato un passo avanti con la sua voglia di sperimentare e di conoscere quanto si stava facendo al di fuori dei nostri confini sia che si parlasse di autosoccorso, di orientamento, di sicurezza, di materiali, di modalità di insegnamento, di tecniche e di strumenti.
Il terzo ha il titolo Gioia di vivere; Angelo era dotato di un entusiasmo contagioso, sapeva gioire dei suoi successi grandi o piccoli che fossero. La montagna per lui non è mai stata un fine ma sempre e solo un mezzo per godere di quanto gli veniva offerto e per lenire di quanto gli veniva tolto dalla vita. Ha scalato, sciato, camminato, pedalato in lungo e in largo per il mondo e nel farlo ha regalato a chi lo faceva con lui momenti di amicizia e felicità impossibili da dimenticare.
Difficile contare con precisione il numero di persone che lo hanno avuto come Istruttore o compagno di avventura ma di certo su tutti loro, come su di noi componenti della Scuola Centrale di Sci Alpinismo, ha lasciato un segno indelebile di cui gli saremo eternamente grati e che ci porta a continuare nel solco della sua traccia.
Grazie Angelo