La Sezione collabora con la ASL di Rieti e con Associazioni del territorio per vari progetti di Montagnaterapia rivolti a giovani ed adulti.
La Sezione di Rieti, inoltre, collabora all’organizzazione ed all’accompagnamento di soggetti ipovedenti in passeggiate sul Cammino di Francesco, fornendo loro la descrizione delle caratteristiche ambientali per far godere le bellezze naturalistiche e paesaggistiche.
Il CAI e la Montagnaterapia
La Montagnaterapia è attività del Club Alpino Italiano svolta attraverso le sue Sezioni e Organi tecnici operativi.
La Montagnaterapia è un approccio metodologico terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura e alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie, disabilità (salute mentale, dipendenze, disabilità cognitive e sensoriali, promozione della salute, disagio sociale). Il Progetto ha tra gli obiettivi quello di ottenere miglioramenti nel rapporto con se stessi e gli altri, quali la crescita dell’autostima, la cura dell’ansia, la qualità delle relazioni interpersonali, i tipi di comportamento con le altre persone ed il rapporto con il proprio corpo.
Al termine del 2020 è stato pubblicato il documento “La Montagnaterapia nel Club Alpino Italiano – Indicazioni Operative” a cura del Gruppo di Lavoro Montagnaterapia della Commissione Centrale Escursionismo (CCE), Gruppo di Lavoro al quale ha collaborato anche Monica Festuccia, della nostra Sezione.
Come scrive nella Presentazione l’allora Presidente della CCE, Marco Lavezzo, “Il Club Alpino Italiano mette a disposizione i propri accompagnatori, titolati o semplici volontari, per una montagna “inclusiva”, per far sì che tutti possano beneficiare e godere della montagna, frequentandola in modo sicuro e consapevole. Questa è la Montagnaterapia del CAI: aiutare chi è all’apparenza meno fortunato, è più fragile o vive un disagio psico-sociale a trarre giovamento dalle attività escursionistiche, alpinistiche, speleologiche, mettendo a disposizione degli operatori sanitari conoscenze ed esperienze.”
Nel suo breve testo introduttivo Annibale Salsa, Past President CAI, evidenzia che “Il concetto di “montagna-che-cura” si può declinare sia nel senso de l’”aver-cura”, che si attua nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio della montagna, sia in quello del “prendersi-cura”, che si attua nella relazione d’aiuto con gli altri, con quelli che hanno bisogno di essere curati, custoditi, accompagnati”.
L’escursionismo, nel CAI, è considerato attività ludica-motoria, occasione di crescita culturale, arricchita da valenze socio-educative, etiche e formative. Rientra nell’escursionismo anche la Montagnaterapia, approccio riabilitativo-terapeutico e socio-educativo che si attua utilizzando uscite escursionistiche in ambiente montano e sfruttando le dinamiche di gruppo. L’esperienza escursionistica vissuta in montagna ha una grande valenza positiva e viene utilizzata nella maggior parte dei progetti di Montagnaterapia.
Sentieri Accessibili
Nel 2021 è stata approvata la classificazione dei Sentieri Montani Accessibili e le nuove linee guida per i corsi monotematici legati alla Montagnaterapia e alla conduzione con joëlette.
Joëlette
La joëlette non è un banale ausilio per aiutare chi è in difficoltà, è un autentico dispositivo pedagogico, un catalizzatore di energie positive, uno strumento che aiuta il gruppo a vivere la montagna più lentamente e, dunque, favorisce l’osservazione e la scoperta, quella che mi piace chiamare l’avventura della lentezza.
Stefano Piana
La Sezione, grazie all’impegno del Gruppo Regionale CAI Lazio, ha a disposizione una joëlette che mette a disposizione di tutte le Sezioni provinciali.
Grazie a speciali ausili da montagna è possibile creare momenti di aggregazione tra persone con disabilità e non. L’idea di utilizzare questi ausili speciali è nata dalla necessità di consentire alle persone con disabilità di poter scoprire gli angoli naturali che offre il territorio, su tracciati non percorribili con mezzi comuni. In particolare, la joëlette è una carrozzella da fuori-strada che consente alle persone con disabilità di andare su sentieri e di frequentare gli ambienti montani, con l’aiuto di due o più accompagnatori. Nata in Francia ed importata successivamente in Italia, può affrontare percorsi sconnessi e anche ripide salite.
Il Gruppo di Montagnaterapia
Roberta De Santis – Referente Gruppo Sezionale
Massimo Ferri
Monica Festuccia – Componete GdL Montagnaterapia CCE
Marco Marchioni
Bruno Ranieri
Giuseppe Quadruccio
Ivana Belli
Francesco Betti
Katia Ciace
Clementina Faraglia
Giovanni Fornara
Pasquale Gentile
Fabio Iacobacci
Angelo Marsini
Loretta Palmegiani
Danilo Scafi
Daniele Zamunaro