Club Alpino Italiano – Regione Lombardia
CAI Lombardia Associazione riconosciuta senza scopo di lucro.
La storia
L’Associazione “Club Alpino Italiano – Regione Lombardia“ e sigla “CAI Lombardia“ appartenente al Club Alpino Italiano, inizialmente rappresentato dal Convegno delle Sezioni lombarde, l’organismo messo in pensione dal nuovo Statuto, retto da una piccola giunta regionale chiamata Comitato di coordinamento, palestra primaria per tanti dirigenti Cai che da qui sono poi passati a cariche nazionali.
Il passaggio da “Convegno” al Raggruppamento e da Comitato di coordinamento a Comitato direttivo regionale è frutto dell’approvazione dello Statuto del Cai regionale approvato in prima istanza a Seveso nel novembre 2005 e in seconda istanza a Crema in aprile 2006. La storia del vecchio Convegno, che ha retto le sorti del Cai in Lombardia fino alla approvazione dello Statuto Cai Regionale, si è quindi chiusa definitivamente; merita comunque precisare per dovere verso i soci e per rendere anche merito a tutti coloro che con entusiasmo e in puro spirito di volontariato hanno dedicato parte del loro tempo a questa istituzione: negli anni Sessanta, dopo il Triveneto e il Piemonte, anche alla Lombardia si riunisce in coordinamento fra sezioni, un’occasione in più per incontri, per dibattere problemi comuni, per imparare e confrontarsi. Le aggregazioni regionali all’inizio furono anche fantasiose. I piemontesi si unirono ai valdostani e a parte dei liguri; ma solo ai liguri occidentali. I lombardi se ne stettero da soli. Tutto il Nordest si mise insieme: i veneti, i trentini-altoatesini e i friulani-giuliani. I toscani si misero con gli emiliani e con i liguri orientali.
Alle assemblee partecipavano poche sezioni e ogni decisione aveva solo un valore di un orientamento. Non vi erano dirigenti ad hoc per questi organismi, che si basavano sulla collaborazione dei consiglieri centrali come proprie teste pensanti.
La dimostrazione di quanto negli anni Sessanta e primi anni Settanta poco contasse questa struttura interregionale del Cai la dava la stessa qualifica di chi ne era al vertice: non un presidente, ma un segretario. Un ruolo non decisionale quindi, ma solo di coordinamento e di orientamento.
In Lombardia il primo che si ricordi in questo ruolo di segretario è l’avvocato Tacchini di Bergamo, cui succedono, agli inizi degli anni Settanta, l’avv. Alberto Corti, pure di Bergamo, e infine Giorgio Carattoni, di Milano.
Giorgio Carattoni, avvocato, ha avuto, con autorevolezza, il ruolo di trasformare una prima volta il Comitato di coordinamento e il Convegno delle sezioni lombarde – a metà degli anni Settanta – in un organismo più incisivo, per adeguarlo al nuovo ruolo riservatole dal nuovo Statuto nazionale del Cai dell’epoca, che aveva dovuto fare i conti con una nuova istituzione sorta in quegli anni, le Regioni. Al vertice, il Segretario lascia il posto al Presidente; il Comitato, l’organo di governo, costituito da dieci componenti comincia, se pur timidamente, ad assumere un ruolo più importante e non è più costituito dagli stessi consiglieri centrali, ma da persone nuove, elette appositamente per quel ruolo dall’assemblea dei delegati lombardi. Negli anni 76-78 Giorgio Carattoni si avvalse del prezioso contributo di una socia del Cai Milano nel ruolo di Segretaria, Luisa Mauri.
Successivamente la presidenza lombarda passa ai lecchesi e precisamente nelle mani di Gianni Lenti, generoso dirigente del Cai, già molto operativo nell’ambito della Commissione centrale per lo sci alpinismo di cui fu presidente per lunghi anni. Erano i primi anni Ottanta e Lenti gestisce, con i componenti del Comitato di allora, tra cui Nino Maver di Calolziocorte e Pino Marcandalli della Sem di Milano, con successo i primi contatti con l’Ente Regione, perfezionati successivamente quando a Lenti subentra al vertice del Comitato di coordinamento Lodovico Gaetani, già presidente della sezione di Milano. Nuovo Presidente Lodovico Gaetani curò il famoso volume rosso Sentieri di Lombardia.
Al vertice del Cai lombardo nel 1986 giunge Antonio Salvi, già presidente della sezione di Bergamo, che per sei anni conduce il Cai lombardo verso nuovi traguardi, soprattutto impegnando energie per far conoscere l’associazione all’ente regione. Dopo Salvi, coadiuvato per sei anni da Ferruccio Parietti come solerte segretario, è presidente dei lombardi Pierangelo Sfardini, architetto di Como, già presidente della sua Sezione, coadiuvato da Enrico Sala.
Sfardini è uno degli artefici della ristrutturazione e acquisizione, insieme a Fulvio Gramegna e a Piero Carlesi, della palazzina di via Petrella a Milano che diventerà nel 1999 la nuova sede del Cai centrale, ma come presidente del Convegno spende ogni energia per la ristrutturazione dei rifugi siti sul territorio lombardo.
Dopo Sfardini ritorna dopo anni alla presidenza del Cai regionale Lodovico Gaetani che per un triennio, con Marco Tieghi nel ruolo di Segretario, si impegna a consolidare i risultati ottenuti.
Dopo Gaetani le sezioni dell’area Briantea propongono come presidente l’avvocato Vincenzo Torti, di Giussano, che viene eletto; anche Torti si ferma al vertice del Cai lombardo un solo triennio: altri incarichi più in alto lo attendono in Sede centrale (Vicepresidente generale e poi Presidente generale).
Nel 2005 gli succede Guido Bellesini, suo vicepresidente, di Tirano, che nel frattempo ha tirato le fila per realizzare, grazie a un consistente finanziamento Interreg, il catasto dei sentieri della regione, con posizionamento e identificazione con Gps. E sarà Guido Bellesini, di fatto, per un triennio a traghettare il Cai lombardo da Convegno a Raggruppamento regionale.
A Bellesini succede Renata Viviani di Sondrio che resta in carica per sei anni; al termine del suo mandato le succede Renato Aggio della Sette Laghi. Dopo altri sei anni arriva Emilio Aldeghi, di Lecco.
Nel 2017 con atto a rogito Notaio Giuseppe Gallizia di Milano il CAI Lombardia, ente non commerciale, adotta un nuovo statuto, tuttora vigente; è iscritto al Registro delle persone giuridiche private al n. 2559 come da decreto regionale n. 2384 del 18.4.2013..
Segretari e Presidenti regionali susseguiti nel corso degli anni: Negli anni settanta Segretario Avv. Tacchini della Sezione di Bergamo, a cui succede Avv. Alberto Corti sempre della Sezione di Bergamo e poi Avv. Giorgio Carattoni della Sezione di Milano fino all’anno 1978.